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30 giugno 2006

La lotta per la corruzione a difesa dei criminali


Il Ministero delle Infrastrutture Antonio di Pietro, ha presentato denuncia presso la Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma il C.d.a. dell'Anas per falso in bilancio e false comunicazioni societarie, chiedendo inoltre che l'impresa sia commissariata fino alla nomina dei nuovi amministratori. L'Anas è accusata di aver riutilizzato le riserve e le eccedenze per finanziare opere nuove senza pagare le precedenti e per le strane consulente pagate ai vecchi amministratori. Cerca di difendersi come può l'Anas, ricordando che dall'inizio di quest'anno che il Tesoro ha interrotto il trasferimento di fondi, e che per lungo tempo si è dovuto ricorrere all'indebitamento corrente e alle eccedenze in cassa. Questo stato di fatto condurrà inevitabilmente alla chiusura dei cantieri, e le accuse di Di Pietro finiranno inoltre per indebolire la credibilità dell'Anas, in un momento in cui l'Anas cerca di esercitare tutta la sua influenza per impedire la fusione Autostrade-Abertis o quanto meno per evitare uno stravolgimento della proprietà, che finirà inevitabilmente in mano spagnole.
Consapevoli del fatto che l'Anas non avrebbe mai permesso quella fusione, muovendo la questione dinanzi all'Autority, stanno cercando ora di indebolirla sia economicamente che politicamente, per sbaragliare gli ultimi ostacoli, visto che il governo ha pienamente approvato la fusione. A dire il vero Di Pietro non ha un bel nulla tra le mani, non ha prove concrete, ma il suo straparlare basta a diffondere tra i media l'impressione che i bei tempi di tangentopoli siano tornati, ancora una volta quando vi sono decisioni importanti da prendere.
Il suo intervento è ora molto prezioso, e ancora una volta il nostro caro ex pubblico-ministero si lascia manipolare, infondendo poi tutta la sua enfasi per fare un gran spettacolo [Bettino Craxi, l’ultimo uomo di Stato ]. Evidentemente disse bene Licio Gelli che poco tempo fa dichiarò che Di Pietro non è questo non ha saputo né il Magistrato né il politico, e questo perché è un povero illuso, che è stato manipolato nel 1992 e lo è ancora, con o senza una sua consapevolezza. Ora che ha assaggiato l'ebbrezza della poltrona non la vuole più lasciare, lui e il suo pool di Milano non hanno neanche avuto il coraggio di prendersi le responsabilità delle proprie azioni, del genocidio che è stato perpetrato ai danni di imprenditori e di un'intera classe politica. Oggi come allora, si è cercato di eliminare coloro che non volevano sottostare al dictat dei poteri alti, e per far questo ci sei è serviti della magistratura, delle tangenti e della stampa del gettare il panico e screditare la voce che diceva no a Maastricht e alla svendita dell'Italia.


Ma gli strafalcioni del Ministro non finiscono qua, perché nel suo infinito egocentrismo non sta facendo altro che accelerare il processo di vendita, e finirà per gettare Autostrade in pasto ai leoni, nella brace dei commissari europei. Ha voluto così precisare che per portare a termine la fusione occorre una prioritaria autorizzazione ministeriale alla modifica del titolare della concessione statale. Autostrade però ribatte che il veto del ministero sarà richiesto solo dopo che le assemblee avranno deliberato la fusione perché l'autorizzazione è solo formale. E poi se verrà fatta un'ostruzione da parte del governo, gli azionisti di Schema28 e Abertis non esiteranno a muovere il caso dinanzi la Corte di Giustizia perché sarebbe una discriminazione verso i non residenti, o un'ingerenza come aiuti di Stato. La richiesta di Autostrade sarà senz'altro accolta perché intanto l'Italia è stata deferita dinanzi alla Suprema Corte proprio per eliminare la golden share, ultima clausola di riserva che lo Stato ha per fermare le privatizzazioni o le vendite di ex imprese statali all'estero. La legge del 1994 della golden share concedeva allo Stato poteri speciali in società ormai privatizzate, come Eni, Finmeccanica e Telecom, quali la facoltà di nominare uno o più amministratori, e un potere di gradimento, ossia il diritto di veto sulle decisioni di fusione e di straferimento all'estero, nel caso che il socio privato avesse una partecipazione rilevante. Parte di questi poteri sono stati già da tempo smussati, perché il diritto di gradimento è stato sostituito con un potere di opposizione motivato, tra l'altro, e solo in casi si estremo pericolo. Il governo Berlusconi non ha voluto cedere ulteriormente alle pressioni della Ue, e avrebbe redatto, come compromesso, una norma salva-Pil contro le scalate ostili da parte di utenti esteri. Charlie McCreevy - Commissario Europeo al mercato interno

I Commissari Europei hanno dunque deciso che il potere dello Stato di decidere sulle imprese, tra l'altro operanti in settori strategici per l'economia statale come le telecomunicazioni e l'energia, va del tutto cancellato. Il rispetto della normativa, condurrà inevitabilmente ad un una completa privatizzazione, nella quale lo Stato non potrà più intervenire per vigilarne la gestione.
A questa gente ormai non importa più niente dello Stato e non rappresenta più il popolo, sono solo delle marionette, attori della grande finanza. Allora, cosa fanno , la magistratura e le associazioni? Stanno combattendo contro la corruzione e intanto vendono ogni cosa. I servizi segreti invece sono degli uomini piccoli, tutti pieni di sé, convinti sapere tutto e di controllare ogni cosa, ma sono impiegati che raccattano uno stipendio, gente ricattabile e ricattata, nulla facenti. Siete tutti complici del sistema, responsabili dello stato attuale della nostra economia, così impegnati nelle truffe da quattro soldi di Vanna Marchi, di scandali di sesso e droga.

Oggi chi doveva essere un arbitro è stato un giocatore, così invece di difendere gli italiani continua a fare le lotte per la corruzione, ben sapendo che combatte per i Banchieri, mentre vende la pelle dei suoi cittadini e degli italiani nel mondo. L'emigrazione è stata una vergogna, un crimine contro l'umanità. Il genocidio che questa gente sta commettendo è inverosimile,la proprietà popolare viene saccheggiata, e contribuisce ad una frammentazione del paese e delle nostre risorse.

28 giugno 2006

Lotteria di fusioni in soli 5 giorni


Nel giro di soli due giorni sono state compiute manovre di fusione e acquisizione per un ammontare di 100 miliardi di dollari, solo in Europa, che sta dunque assistendo ad una trasformazione del suo mercato che non ha eguali. I titani, gli oligopolisti dei mercati delle materie prime, della finanza e dell'energia si stanno inglobando in un unico gigante, cancellando il concetto convenzionale di impresa: non più nazionale o transnazionale, ma globale e intercontinentale.
La tanto agognata liberalizzazione dei mercati con il crollo delle barriere alla circolazione di capitali e dei servizi, sta sortendo gli effetti sperati, ed è ormai assodato che un nuovo sistema economico si sta venendo a creare, perché il processo di consolidamento è solo agli inizi e la moda della fusione-acquisizione ( cd. merger and acquisition ) non finirà tanto presto.
Esso affonda le sue radici già nel concetto di privatizzazione e successivamente di globalizzazione, ora assume sfumature ben più accentuate perché presto l'impresa perderà anche la natura aziendalista, per divenire uno Stato all'interno degli Stati sul modello della Gazprom. Materie prime, assicurazione, industria alimentare e farmaceutica si stanno concentrando nelle mani di poche imprese, anzi pochissime, e non a caso cioò avviene propio nella congiuntura del crollo del mercato speculativo, e della fusione delle borse in un unico mercato globale.
Il Mittal, colosso siderurgico indiano, è riuscito nella scalata dell'Ancelor,divenendo monopolista indiscusso del mercato dell'acciaio, così come il gruppo minerario statunitense Phelps Dodge ha lanciato un'offerta di acquista sulla Falconbridge e Inco canadesi. Nella stessa giornata Johnson&Johnson ha proposto l'acquisto della Pfizer, prima industria farmaceutica nei farmaci al bancone, liberalizzati e posti sul mercato, e avrà così la possibilità di divenire il numero uno del settore della cura della persona. Nel mercato delle telecomunicazioni si sta preparando ora la fusione tra Nokia e Siemens, considerando che già la fusione Lucent-Alcatel ha dato ottimi frutti, come una piattaforma telematica che raggrupperà su un unico sistema internet, GPrS, telefonia mobile e fissa, gestibile da un solo palmare.
Ma è l'industria automobilistica che sforna la più grande multinazionale, la DaimlerChrysler che detiene il primato assoluto nel settore, prima della Toyota.

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Spostandoci sul mercato italiano, è stata ieri annunciata la fusione Toro-Assicurazioni e Generali, portando così alla creazione di uno dei primi colossi europei di matrice italiana. Non bisogna a tal proposito dimenticare che l'Italia è ormai terra di conquista: nel nostro Paese si sono compiute più di 200 operazioni che vedono un'ingerenza dei capitali stranieri per più di 15 miliardi di euro . Prima su tutte sono le acquisizioni bancarie della Abn Amro su Antonveneta, e di Bnp Paribas su Bnl, per non parlare poi della vendita della Galbani al gruppo francese Lactalis. Le operazioni in atto sono assai più importanti se si pensa all'Affare Autostrade-Abertis e Enel-Suez, mentre la successione della dirigenza della Fiat al giovane Alkann, porteranno la vecchia azienda di Stato in mano ad una famiglia estremamente potente che frequenta le corti dei grandi Banchieri. Per Eni e Finmeccanica e Rai occorrerà ancora aspettare, e l'esistenza della partecipazione statale è l'unico ostacolo: la deregolamentazione faciliterà tutto. Detto questo davvero non abbiamo più nulla da vendere, e molto probabilmente, finite le imprese si passerà all'acqua e all'aria, allo spazio marittimo e alla potestà infrastrutturale.

Il mercato sta dunque divenendo davvero unico e globale, in un'organizzazione per aree geopolitiche, in cui la concorrenza sarà un vecchio fantasma e la libera circolazione dei capitali sarà smaterializzata, al punto che la moneta sarà esclusivamente elettronica. Il controllo da parte dello Stato sarà impossibile, in quanto leggi e decreti sono redatti dagli stessi consulenti delle imprese appaltatrici o concessionarie dei servizi pubblici, e questa sete di indipendenza non sarà certo colmata dall'istituzione di Autority di tre soli componenti.
Quelle in atto sono operazioni ad altissimo livello, di grande calibro e importanza, sono parte di un quadro di insieme predisposto per dare un nuovo ordine mondiale, che però sarà governato dal caos e dal sabotaggio. Le imprese intercontinentali diverranno gli Stati, con la conseguente perdita di ogni riferimento nazionale o etnico, le piccole imprese saranno distrutte, messe in ginocchio dalla crisi energetica e inflattiva. Incidenti, blackout, intralci burocratici, indebitamento al consumo, porteranno smarrimento e confusione. Il terrorismo continuerà ad essere globale, ma sarà ovunque. Le popolazioni saranno stremate dalle difficoltà economiche, dalle riforme sulla sanità e sul lavoro, dagli improvvisi cambiamenti climatici, e dai virus pandemici, utilizzati come una vera e propria arma biologica. Andranno a sabotare i nostri sistemi informatici con letali scariche elettromagnetiche, fino poi a renderli schiavi e dipendenti dalle reti globali che le lobbies costruiranno e controlleranno. E l'Energia? Su di essa possiamo dire che i grandi Stati sono già in possesso di tecnologie in grado di produrre energia infinita, ma non ne riveleranno mai il segreto. Il sabotaggio metterà in ginocchio i paesi più deboli, e piegherà quelli più forti, mentre renderà eroe globale o nazionale, coloro che si autoproclamerà l'alternativa da scegliere.

27 giugno 2006

La fusione nucleare è ormai realtà. La Z-Machine.

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Il laboratorio di ricerca della Sandia Corporation che conduce ricerche per il Dipartimento delle Energie degli Stati Uniti, nel marzo del 1998, ha annunciato l'avvenuta realizzazione della Z-Machine, una macchina in grado di sviluppare in laboratorio ben 2 miliardi di gradi centigradi, una temperatura ancora più elevata rispetto a quella esterna del sole. Nasce come generatore di raggi X, costruito originariamente per ricreare in laboratorio condizioni estreme, e per simulare che cosa accade durante l'esplosione nucleare; tuttavia ciò che più ha catturato l'attenzione degli scienziati di tutto il mondo è il fatto che l'energia prodotta dalla macchina è, apparentemente, superiore a quella immessa, e che la stessa si autosostiene, ossia non ha bisogno di altra energia esterna per continuare ad esistere.

La macchina funziona liberando un impulso elettrico e un campo magnetico a questo associato. L'energia proveniente da una scarica elettrica di 20 milioni di ampère passano attraverso un allineamento dei sottili fili di tungsteno spessi quanto un capello. In un nucleo, della grandezza di un gomitolo di lana, i fili di metallo si sciolgono istantaneamente per generare del plasma, un insieme di particelle cariche elettricamente. Ogni filo produce un campo magnetico che agisce sui fili vicini; il risultato è che tutti questi fili tendono a radunarsi sull'asse del sistema, poi l'intensa corrente che li percorre li volatilizza. Questo plasma si contrarrà a causa dell'azione del campo magnetico che è dovuto a questo forte passaggio di corrente e si ritrova compresso in uno cilindro che ha il diametro di 1,5 mm, in uno stato dretto di punto di stagnazione. Questa contrazione avviene alla velocità di un bolide, di 1000 km/s, percorrendo i pochi mm di spazio in quindici nanosecondi. In questo momento gli ioni e gli elettroni non possono più muoversi, e come le automobili che entrano in collisione con un muro di mattoni, si fermano improvvisamente liberando energia cinetico, sotto forma di raggi X che raggiungono di 2 miliardi di gradi, che corrisponde alle eruzioni solari, ed è stato portato vicino ai 3,6 miliardi di gradi.
L' impulso elettromagnetico genera una scossa elettrica che attraversa tutti gli oggetti metallici dell'ambiente il cui si trova la macchina; la corrente viaggia in maniera verticale, ossia sull'asse z, da cui il suo nome. Si è arrivato a produrre un flusso di alimentazione di 290 terawatts, che presto saranno portati a 350, liberando in un lasso di tempo di alcuni trilioni di secondo un'energia 80 volte l'uso di corrente elettrica del mondo , e 4 volte superiore a quella immessa. Vi è dunque un'energia addizionale perché in un processo di trasformazione, l'energia si disperde in altre forme ma non si crea. Inoltre considerando che la temperatura degli ioni è mantenuta dopo che il plasma ha raggiunto uno stato di massima compressione, gli ioni a quel punto hanno perso tutta la loro energia cinetica e emesso questa energia sotto forma di luce, per cui la temperatura dovrebbe normalmente diminuire, a meno che questi ioni abbiano potuto beneficiare di una sorgente di energia di origine sconosciuta. La spiegazione che è stata data è che l'instabilità del plasma "non prevista" avrebbe permesso di convertire una parte dell'energia magnetica in energia termica, aumentando la temperatura degli ioni, nel momento in cui il plasma "stagna", senza alcuna velocità.

L'apparecchiatura di alimentazione è immersa in alloggiamenti concentrici di 540.000 galloni d'olio del trasformatore e di 600.000 galloni di acqua deionizzata, che fungono da isolanti. Lo spettacolo è una tempesta elettrica, che deriva dai campi elettrici potenti che l'esperimento produce. Guardandola attraverso una finestra di Plexiglass, potreste vedere l'inizio o i limiti dell'universo, in un solo flash di luce bianca vi è il calore ed il potere del sole, potrebbe essere la pace fra le nazioni o la fine del mondo così come la conosciamo, uno squarcio strappato all'universo, la nostra rovina o la nostra salvezza.


La macchina Z, raggiungendo tali temperature consentirebbe infatti di realizzare la fusione controllata. L'idea è di prendere due isotopi dell'atomo dell'idrogeno - deuterio e trizio - e fonderli insieme utilizzando a tal scopo poca energia, ma che libera invece enormi quantità di energia sotto forma d'un singolo neutrone. Al contrario la fissione, quello oggi è utilizzato nelle centrali ad uso civile, va a spaccare gli atomi pesanti del plutonio e dell'uranio, generando energia ma anche tonnellate di scorie radioattive. La fusione offre una fonte pulita, supportata dalla materia di una manciata di acqua e di terra, emettendo elio.
Che cosa comporterebbe la fusione? Energia infinita e poco costosa, viaggi supersonici attraverso le stelle e lo spazio. Tuttavia permetterebbe anche di realizzare degli attacchi massicci, senza i contraccolpi derivanti dalla disseminazione delle scorie e dall'effetto di inverno nucleare. Si può ottenere molto forti intensità elettriche con semplici esplosivi chimici: degli arnesi compatti, dallo scarso peso e volume. Limitandosi alle sole opportunità che la dà fusione pura, non inquinante, e dunque se sfruttata ai solo fini civili, sarebbe possibile, coniugando gli sforzi delle nazioni, cambiare il destino del pianeta,scavare canali, portare acqua ovunque, dissalare l'acqua di mare, coltivare i deserti, e infine eliminare l'inquinamento. Il nostro timore e che non siano questi gli interessi di coloro che in questo momento stanno sviluppando questa tecnologia. Ciò che più inquieta è il totale silenzio della stampa e nel mondo della scienza, della politica e degli stessi ecologisti, mentre i solo ad emozionarsi sono le forze militari che vedono in essa l'arma del potere a facile portata di mano, come lo stesso centro di ricerca Sandia ha affermato quando ha reso pubbliche le sue ricerche. Ha parlato di mezzo per la sicurezza degli Stati Uniti, di nuovo equilibrio delle forze, vantandosi di aver prodotto una temperatura cento volte più elevate della temperatura al centro del sole e quattro volte superiore al nucleo delle nostre più potenti bombe ad idrogeno.

24 giugno 2006

La nuova arma è invisibile


Dopo anni di assenza, anche l'Italia ha avuto la sua legge per la protezione dei dati delle imprese, divenuta operativa a tutti gli effetti a partire dalla fine di marzo. La normativa ha molte lacune, e in ogni caso arriva troppo tardi considerando che i dati delle grandi imprese e dello Stato sono stati già violati: la privacy non esiste nei fatti.
Essa prevede l'obbligo in capo ai soggetti che trattano dati cdd. Giudiziari e sensibili, ossia che riguardano la salute, o che consentono di risalire alla razza, al credo e alle convinzioni politiche delle persone, di prendere tutte le misure necessarie per evitare il loro trafugamento. A tutela dei grandi database la legge ha deciso che ogni impresa deve affidarsi ad una società di consulenza che certifichi la sicurezza dei dati, con il risultato che viene dato ad altri enti privati il loro controllo.Inoltre, ogni persona che si trovi nella situazione di dare ad altri i propri dati deve firmare una lettera d' "informativa" con la quale autorizza di prendere possesso e custodia dei dati.
Un sistema questo che replica in maniera microscopica, quello che già accade per uno stato o per una regione geopolitica: i dati demografici ed economici sono elaborati e custoditi dai grandi centri di ricerca statistica, il controllo e la certificazione degli stessi così come l'approvazione e la revisione dei i bilanci e i progetti regionali e locali sono demandati alle società di consulenza privata.

La problematica della riservatezza dei dati è molto delicata, in essa vi è la chiave per capire le ragioni e gli obiettivi che sono dietro una direttiva o le quote comunitarie alla produzione, dietro i dazi, in quanto questi vengono decisi e stabiliti partendo dai dati empirici. Chi ha ne ha il controllo, detiene il più grande potere che possa esistere, perché può essere in grado di mettere in ginocchio uno Stato con una legge, con i contingentamenti all'importazione o all'esportazione, con una clausola contrattuale, senza ricorrere a inutili dispendiosi interventi militari. Le guerre che si combattono ora, sono solo spettacolo mediatico, che non infondono pietismo per il paese invaso, ma odio e sete di giustizia oltre alla potenza e alla magnificenza degli eserciti invasori.
Il vero potere lo possiede ora Google, Ebay, Vodafone, Accenture, KPMG, Swift, Clearstream, le Borse, coloro che trattano informazioni, che vedono passare sotto i loro occhi miliardi di dati, nei quali le persone sono solo una cifra, un codice o un bit. Sono anni che ormai abbiamo rinunciato alla nostra privacy per avere in cambio sicurezza, tecnologia, rapidità negli scambi e nelle comunicazioni.

Rubano dati demografici, personali, economici, i bilanci delle imprese e delle amministrazioni, e questo nella più totale indifferenza dei governi e dei giudici . Con una legge come quella della privacy i nostri politici si sono letteralmente prostituiti, o peggio, perché non hanno conservato neanche la dignità. I servizi segreti sono solo degli impiegati d'ufficio, che dicono di sapere tutto, di avere la situazione sotto controllo, ma in realtà non sanno nulla, sono stati addestrati con corsi e moduli standardizzati, programmati per eseguire ordini come delle macchine. In tutto questo noi invece siamo merce di scambio in un contratto tra multinazionali e lobbies, ci hanno consegnati a persone che non hanno né una faccia né un nome a cui imputare le loro responsabilità.
Hanno venduto più di 100 milioni di italiani nel mondo, sono stati denigrati e schiavizzati, trattati come bestie: in Belgio sono state vittime di squadrismo e razzismo, ma hanno sempre tenuta ferma la loro grande dignità. Più di mille hanno perso la loro vita sotto le macerie di Marsinelle, perché salvare la miniera era più importante che salvare dei manovali. Allora il governo italiano non mosse un dito, né indagò i diretti responsabili, non una parola, mentre valorosi soldati, i nostri antenati, hanno alzato barricate, sono saliti sui carri armati, per difendere i nostri diritti e la nostra gente.

Il nostro futuro ora è internet; tutti vogliono far credere che è una truffa, quando in realtà vi stanno investendo miliardi, perchè vogliono il monopolio della rete. Il nuovo Stato è fatto di utenti e non di cittadini, perché da un giorno all'altro Google e Skype possono decidere di fissare una tassa, delle leggi e delle sanzioni e noi dovremmo sottostare e adeguarci al nuovo governo.
Le multinazionali che sponsorizzano il campionato del mondo sono loro il nuovo ordine mondiale, si stanno organizzando in una grande società e vogliono far ricadere il male su di noi creando una falsa rivoluzione. Noi dimostreremo quale sia il reale progetto,con documenti e disegni tecnici, abbiamo la conoscenza per farlo: questo ci permette di rifiutare un sistema per cercare di crearne un altro. Hanno un'arma pericolosa, sconosciuta a tutti, la E-BOMBA, che non è altro che una bomba elettromagnetica. Non vogliono che l'Iran costruisca una centrale nucleare non per controllare il loro mercato del petrolio, ma per qualcosa di molto più terribile.

I dati e le informazioni, di cui in questi hanno si sono impossessati, oggi sono quelle le armi, hanno creato delle mura elettroniche e società invisibile. Dobbiamo dunque cambiare il nostro punto di vista, imparare a ragionare in maniera virtuale e non materiale: è questo il nostro mondo, e dovremo imparare a conoscerlo e saperlo gestire se non vogliamo esserne vittima. Ecco dunque perché definiamo il più grande crimine commesso "invisibile". Contro di esso poil quale si può combattere solo rimanendo uniti in un sistema organizzato.

23 giugno 2006

Istituito il mercato dei diritti di inquinamento


È stato completato in questi giorni il recepimento della direttiva che prevede lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra per i paesi dell'Unione Europea ( ETs ). Questo sistema consente a un Paese industrializzato di vendere ad un altro i diritti di emissione in eccesso che derivano da una riduzione dell'inquinamento oltre la soglia che si è impegnato a rispettare, in base al protocollo di Kyoto. La direttiva prevede un duplice obbligo per i gli impianti che svolgono come attività la combustione energetica, la produzione e trasformazione dei metalli ferrosi, la lavorazione prodotti minerari, e la produzione di carta. Queste devono innanzitutto ottenere un permesso all'emissione in atmosfera di gas serra, e alla fine dell'anno dovranno comunicare il "numero di quote (o diritti) d'emissione" che sarà pari alle emissioni di gas serra rilasciate durante l'anno, pagando delle tariffe differenziate. Se le quote consumate sono invece inferiori rispetto a quelle pattuite dal piano di emissione, può negoziare su un vero e proprio mercato le quote d'emissione, mentre in caso di deficit può invece comprarle. In altre parole, un'impresa acquista il proprio diritto ad inquinare, e se saprà essere efficiente economica, potrà guadagnarsi un bonus da scambiare in un mercato "dell'inquinamento", nel quale non tarderanno forse ad arrivare i derivati, i future, i brokers e la borsa internazionale: a quanto pare tutto fa business. Questo implica anche che la tassa sull'emissione si tradurrà in un costo per l'impresa e i consumatori, o ancora , in un vero e proprio "pizzo" per acquisire il diritto ad inquinare.
Quello delle emission trading è solo uno dei meccanismi flessibili previsti dal Trattato di Kyoto, che si basano sulla teoria secondo cui l'inquinamento si compensa nel suo globale con una riduzione delle emissioni in un'altra regione del mondo, un principio che riflette la teoria dell'entropia. Durante le fasi di elaborazione del trattato, è stata loro conferita un'importanza tale che una loro assenza avrebbe sicuramente scoraggiato gli Stati alla ratifica dello stesso, e questo la dice lunga sulla vera volontà a ridurre le emissioni nell'atmosfera. Accanto alle ETs vi sono le cdd. Joint implementation, che prevedono la realizzazione di un progetto da parte di un paese "inquinante" in un altro paese, e il credito di emissione sarà proprio pari alla riduzione di emissioni nel paese ospitante, che si è avuta grazie a quel progetto. Per intenderci, la costruzione di una centrale nucleare in Romania, varrebbe come credito per l'Italia: profitti esentasse per l'inquinamento da biossido di carbonio, e premio per inquinamento nucleare in un altro Stato. La produzione energetica è solo uno settori interessati, perché include anche la distribuzione di energia, i trasporti e la gestione delle foreste. Potremmo arrivare al punto che fare una TAV frutterebbe dei crediti di emissione, ossia la possibilità di scontare l'inquinamento da gas all'interno dello stato dell'investitore. Simili alla joint implementation, vi sono i meccanismi di sviluppo pulito ( CDM ), che consentono il conseguimento di un credito grazie ai progetti di riduzione delle emissioni in un paese in via di sviluppo: vi è in questo caso anche un incentivo in termini di credito di inquinamento.

Non è difficile intendere che l'impostazione di fondo che è stata data al trattato è profondamente sbagliata, perché non ha alla base un'impostazione ambientalista o scientifica, ma prettamente economica e speculativa, perché segue gli stessi principi che regolano un mercato di transazioni mobiliari. Termoli:si è accesa la turbogasGli Stati che non raggiungeranno le quote stabilite saranno poi sanzionate con alte multe, per cui si tratta di un'altra gabbia burocratica che sostanzialmente punisce, e non porta allo sviluppo di tecnologie alternative o al cambiamento dei modelli di consumo e di risparmio energetico. Tra l'altro le emissioni sanzionate sono i cdd. "gas serra", ossia anidride carbonica, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi,perfluorocarbuti e esafloruro di zolfo, e molte delle sostanze fortemente inquinanti e cancerogene non sono citate, come il biossido di zolfo, emesse dalle Turbogas. Che Kyoto non avrebbe portato a nulla, se non a inutili costi per le imprese lo sapeva bene anche l'America, come sa bene perché esiste l'effetto serra: l'azione con onde elettromagnetiche ha assottigliato a tal punto lo strano di ozono, che siamo giunti ormai ad un grado di danneggiamento irreparabile.
Nonostante gli oggettivi dubbi, il Wwf ha comunque valutato come positivo ed economicamente vantaggioso l'uso delle emission trading, confermando sostanzialmente il rapporto formulato da esperti europei del Centro per le ricerche economiche europee, una commissione "indipendente" tedesca .
Ancora una volta i grandi comitati di esperti redigono le direttive, e le organizzazioni come guardiani li difendono e controllano che tutto sortisca l'effetto sperato, mentre le popolazioni subiscono uno dei più grandi paradossi della storia. Questo decreto, e la stessa direttiva che la ispira, si rivelerà un grande incentivo sia per lo sviluppo del nucleare, soprattutto in paesi dell'est europeo immediatamente adiacenti agli Stati europei investitori, nonchè delle grandi infrastrutture a "risparmio di emissione serra". E' un quadro normativo e burocratico che nel suo insieme ha una grande coerenza e nulla è lasciato al caso.

Controllo della produzione alimentare e sabotaggio


Le previsioni per il raccolto mondiale di grano del 2006 sono alquanto pessimiste, in quanto per ben 61 milioni di tonnellate non sarà possibile coprire la domanda mondiale, andando ad intaccare per la settima volta consecutiva le scorte di sicurezza. Manca dunque la copertura per una quantità parti al consumo in 57 giorni, e causerà probabilmente un rincaro molto alto del prezzo del grano.
La scorta di sicurezza del grano rappresenta la quantità di grano disponibile prima della prossima raccolta, e rappresenta per questo una stima indicizzata della sicurezza alimentare del pianeta: non appena la scorta cade al di sotto dei sessanta giorni di consumo i prezzi cominciano ad aumentare. Siamo a livelli di scorta tra i più bassi in questi 34 anni, e i rincari nei cereali possono essere quasi confrontati in percentuale che quelli del petrolio.

Di questo passo, in pochi anni potremmo assistere ad un calo delle scorte talmente alto da provocare o accentuare l'iperinflazione nei paesi ricchi e avanzati, e le carestie, in stati in via di sviluppo e già colpiti dalla fame, portando con sé milioni di morti.

Questo è quello che molti usano chiamare sabotaggio, o mantenimento non causale di uno stato di emergenza, della confusione e della morte controllata delle persone. Raccolti distrutti da alluvioni, progettazione di semi trasgenici sterili, siccità, direttive euoropee e quote di produzione, oltre all'inquinamento delle terre, sono tra le cause più evidenti. E mentre i nostri politici parlano di politiche economiche efficienti e competitive, viene programmato un genocidio da criminali con il colletto bianco, che siedono nelle commissioni europee per politiche comunitarie e degli organismi mondiali.
Come possiamo dimenticare le 58 mila tonnellate di grano contaminato da ocratossina, una sostanza cancerogena, di provenienza canadese, sequestrato su una nave proveniente dalla Grecia battente bandiera di Hong Kong. È dunque praticamente impossibile rintracciare le produzioni proprio a causa della liberalizzazione del commercio gestita e controllata in tutto e per tutto dalla WTO, un'organizzazione mondiale del commercio composta da un manipolo di esperti nominati dalle stesse multinazionali che dovrebbero essere sottoposte a controllo.
Episodi del genere provocano non solo danni reali all'economia di uno Stato e alla sua popolazione, ma anche danni biologici travolgendo poi anche la produzione locale, perchè colpita dalla sfiducia e dalla diffidenza dei consumatori.
Allo stesso modo, la sindrome della mucca pazza allora provocò miliardi di danni alle economie nazionali, molti allevamenti fallirono, e tutto questo a causa di mangimi forniti dalle grandi imprese. Si è portata la popolazione allo stremo, per poi costringere gli Stati ad importare carne agli ormoni: l'Italia ancora oggi paga multe elevate perché qualcuno ha dimenticato di adempiere nelle modalità e nei tempi giusti le prescrizioni della WTO. Bisogna capirli questi politici, dopotutto non sono dei veterenari, non possono sapere queste cose!
Ci si va dunque a scontrare contro poteri e strutture invisibili, che usano tecnologie e strumenti burocratici inattaccabili, sorretti inoltre dalla corruzione dei politici e dall'oscurantismo dell'informazione. Non esistono mezzi per punirli, non esistono norme di procedure internazioni né tribunali giudiziari che abbiano al loro interno giudici di tutti gli Stati del mondo, con uguale potere e uguale posizione, né carceri grandi abbastanza per contenere i colpevoli.

22 giugno 2006

Lo Stato e la Costituzione sono solo nella nostra testa


Ancora una volta gli Italiani sono chiamati alle urne per l'ennesimo referendum in cui verrà loro presentato una scheda con la solita frase amorfa e senza significato, quanto più sintetica possibile per evitare "confusioni" nello scrutinio.
Si chiederà al popolo italiano di esercitare il potere sovrano conferitogli dalla Costituzione, per una questione tanto delicata quanto vuota, perché è proprio di questo che si tratta, di un testo di legge che dietro i tecnicismi non ha nulla di sostanziale. Quello che si vuole realizzare non è un vero e proprio federalismo, così come le crociate del NO non sono critiche costruttive : tutto è frutto di una grande propaganda politica messa in piedi dagli schieramenti dell'uno e dell'altro colore per accontentare elettori ed eletti, per dare un contentino alle regioni che chiedono non autonomia, ma sovranità. Le amministrazioni locali credono di strappare qualche potere alla struttura accentrata di Roma, perché vorrebbero riprendere possesso della gestione e della "proprietà" del territorio, delle acque, dei cieli e delle terre, ma ottengono solo le briciole. Il loro potere legislativo resterà comunque schiacciato dall' "interesse nazionale", dall'esclusiva ( o concorrente ) competenza dello Stato in materia di "grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale " e di "produzione strategica, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia" [ si veda Art. 117,co.1, lett.s-bis) e s-quinquies), e art 118 della Nuova Costituzione ].
L'interesse nazionale è solo un'espressione che ha solo un grande effetto sull'opinione pubblica, perché rappresenta la norma di salvaguardia contro il "divisionismo" o la devoluzione. E stanno avendo già l'effetto sperato, perché ci inducono a pensare che stiamo per fare una scelta politica, ma in realtà è una scelta economica. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, sono le infrastrutture per l'energia e il trasporto ad essere veramente importanti e strategici per il futuro della nostra economia.
Le nostre regioni rischiano di impoverirsi e di degenerare sempre più perché la liberalizzazione del mercato energetico, e la calata del gas russo, porterà innanzitutto la totale dipendenza del fabbisogno energetico Dalla russia, e anche dunque dalle crisi diplomatiche con l'Ucraina, con un forte aumento dei prezzi e delle bollette. In secondo luogo assisteremo alla devastazione del nostro territorio per consentire la costruzione di gasdotti, centrali termoelettriche, rigassificatori, dinanzi alla quale le regioni, seppure federaliste, non avranno mai una voce in capitolo. La chiave dunque del sistema non è la politica ma l'economia, il controllo delle fonti di energia, delle risorse, dei mezzi su cui queste viaggeranno: tolto questo, le restanti competenze fanno scena, perché non potranno migliorare la situazione sociale.
Anche questa riforma, come tante altre leggi, è stata fermamente voluta dalle lobbies che devono salvaguardare i propri interessi, a prescindere dalla forza politica che regge il governo: tutti sono corrotti e corruttibili, perché in nome dell'interesse nazionale sono pronti a vendere uno Stato.
Attenzione dunque a fare della lotta politica contro il SI o contro il NO, perché sostanzialmente sono lotte vuote, che non ci portano a nulla, perché ormai siamo arrivati al punto in cui crediamo di lottare per le nostre regioni, ma facciamo gli interessi di altri.Turbogas a ciclo combinato
Credere che altri facciano di meglio, riscrivendo una legge è sbagliato comunque, perché nel loro subdolo modo di fare disinformazione, dicono che è un referendum antidemocratico mentre stringono alleanze e promulgano leggi coercitive. Prodi in questi giorni ha incontrato Putin, confermando l'assoluta disponibilità a consentire che il gas russo arrivi sul mercato italiano, cercando poi di esercitare tutta la sua influenza sull'Ucraina per impedire crisi energetiche invernali. Sono già pronti i progetti per la rete di gasdotti che dal Mar Caspio e da Rotterdam, crocevia del gas estratto in Norvegia, giungeranno in Italia, ignorando anche in qualche modo la politica di differenziazione delle fonti energetiche. Allo stesso modo la fusione con Enel-Suez è sempre più vicina in quanto Chirac ha deciso di bloccare la privatizzazione GdF-Suez, proprio quando Villepin, che da sempre preme per questa fusione tutta francese, viene bersagliato dalle minacce dello scandalo Clearstream.

Ora l'Italia, come la Francia e la Inghilterra di pochi mesi fa, è terreno di scontro delle grandi lobbies nella corsa all'accapparamento delle risorse. Mentre l'una ha già piazzato tutte le sue società, l'altra certo non resterà con le mani in mano e per salvaguardare la sua esistenza combatte a forza di intercettazioni telefoniche che, grazie allo strano combinarsi delle parole, mette fuori gioco gli avversari. Le pretese di Vittorio Emanuele e di Gheddafi su Autostrade S.p.a. andavano totalmente neutralizzate, considerando che per Abertis la fusione è più vicina dopo il benestare di Prodi, che parla dell'esistenza di un problema con Anas ma non con la Spagna.
Dopo aver risolto i problemi per Enel e Gazprom, sicuramente Prodi appianerà le difficoltà con la Val di Susa, perché occorre vendere tutto ciò che è rimasto ora che ha ancora un valore, perché tra un po' non vi sarà nulla, neanche da vendere. Le leggi che approveranno saranno sempre più tecniche e oscure, ma l'obiettivo sarà quello di impedire, letteralmente, l'intralcio delle amministrazioni locali nelle decisioni strategiche delle reti infrastrutturali.
Il vero problema è che ancora crediamo nella politica, ancora crediamo che un voto possa cambiare la nostra vita, ma nessun politico farà più l'interesse per il proprio popolo, perché se non è il ricatto, è la corruzione che li ferma. È una grande presa in giro, nulla serve se non ci consegnano la sovranità delle nostre risorse, essendo noi i legittimi proprietari in quanto cittadini.
Tratto della Lisbona-KievQuando occorreva salvare 500 mila imprese dall'anatocismo, non solo si è fatto di tutto per ignorarle ma si è anche votato un decreto salva Banche. Quando esportano il modello europeo in altri Stati ancora "non sviluppati" in realtà nessuno dice che il popolo francese e quello olandese ha bocciato l'oligarchia che governa sin dentro casa nostra, senza che nessuno gli abbia dato questo potere.
Minacciano di "isolamento", di conseguenze economiche, ma in realtà sono delle persone insignificanti, vigliacchi, che non riescono a rispondere neanche ad una sola delle nostre domanda.
Allora, signori, dove sta la nostra acqua? Chi controlla i cieli? Perché vi intestardite a costruire centrali dalla tecnologia obsoleta, e poi perché non possiamo disporre della nostra terra? Una volta che le vostre Ditte saranno le uniche imprese in Italia, e dopo che deciderete il trasferimento o la delocalizzazione in paesi Poveri, chi reggerà l'economia, l'alta finanza forse?

Se la gente si traveste da pompiere o da poliziotto per fare una truffa , non è perché noi stiamo impazzendo, ma perché invece di andare avanti, stiamo andando indietro. La colpa è del nostro sistema economico, nelle leggi, che non faranno mai più evolvere le piccole e medie imprese, e così anche la nazione: questo è il più grande etnocidio della storia dell'umanità. I comici si sono messi anche loro nell'affare, ormai tutti venderebbero tutto, i comitati credono di essere istituzioni, le Banche dei Santuari e gli psicologi credono di accompagnare i malati nel loro cammino. La polizia privata crede di essere lo Stato e una multinazionale un casta intoccabile. Ormai lo Stato e la Costituzione sono solo nella nostra testa, non esiste più nulla, perché hanno venduto tutto. Forse se la smettessimo di fare politica, potremmo fare davvero qualcosa.

Si veda:

20 giugno 2006

Ricomincia la corsa al riarmo nucleare

Bush sostituirà 6000 testate con una "nuova arma"

L'amministrazione Bush, spinta anche dalle pressioni della comunità scientifica, annuncia la sostituzione delle attuali testate nucleari con una nuova arma, la cui produzione non comporta la produzione di scorie, con il relativo annullamento dei problemi di gestione e smaltimento dei residui da fissione. Sapevamo che i grandi signori della guerra sarebbero presto intervenuti nel porre un nuovo ordine nell'equilibrio geopolitico mondiale, ma non ci aspettavamo lo facessero così in fretta. Una guerra economica è già in atto, così come gli accordi strategici per costruire le giuste alleanze, e tutto porta a temere un'inevitabile conflitto tra USA e Cina, per la corsa all'accaparramento delle risorse, ossia energia e materie prime.

Quella di cui si parla è stata definita dagli stessi inventori, la più importante invenzione dell'uomo da quella del fuoco: la fusione non radioattiva, non inquinante, "il fuoco nucleare", un'energia potenzialmente benefica, senza alcuna ricaduta negativa. Allo stesso tempo può rivelarsi una delle armi più distruttrici mai apparse mai su Terra, lasciando alle sue spalle l'arsenale nucleare esistente. La sua potenza esplosiva è costituita da una successione di generatori di accumulo di energia, e dunque da campi magnetici sempre più elevati. Essa trova il suo principio nel generatore a compressione di flusso, battezzato MK1, che produce di grandi campi magnetici utilizzando degli esplosivi, nonché nel generatore MHD "elicoidale". Nel primo caso il campo magnetico si trova imprigionato in un cilindro di rame, e la pressione di un esplosivo disposto all'esterno lo schiaccerà vicino al suo asse, sprigionando una grande quantità di energia. Nel secondo caso un cilindro di rame, contenendo un esplosivo, va a dilatarsi circuitando una spirale. In queste macchine ad esplosione, viene compresso un gas con l'aiuto di un pistone, e la stessa pressione esercitata su questo pistone, permetterà di convertire l'energia termica in energia meccanica. L'energia sprigionata è davvero infinita e non si produrrebbe se al suo interno non venisse compresso un "gas strano", che è un campo magnetico, perché di regola il gas cacciato perde molto velocemente la sua velocità interagendo con l'aria esterna.
È infatti un gas propellente che npn ha alcuna massa, nessuna densità proprio perché è un campo magnetico. Premesso ciò, è facile capire come mai molti scienziati attribuiscano questa scoperta a Tesla: a lui infatti va ricondotto un unico progetto, diviso poi successivamente in cinque brevetti.

Questo nuovo meccanismo, secondo gli stessi scienziati, che forse oltre a vendere il loro paese hanno venduto anche la loro anima, è concepito per assicurare ad una nazione una supremazia tecnica a lungo termine in materia di armi nucleari, potendo diminuire di 6000 unità le scorie conservando lo stesso potenziale distruttivo e obiettivi da colpire, di tutte quelle già esistenti. Argomentazioni queste che certo non sono sufficienti a giustificare un cambiamento completo di tipo di arma ed il passaggio alle bombe a "fusione pura", ma che bastano a ricomprenderle all'interno dei trattati già esistenti per la detenzione e l'uso delle armi nucleari.
Bomba Tsar-31 ottobre 1961
L'opposizione democratica all'interno del Congresso ha eccepito che il rilancio di una nuova macchina potrebbe rilanciare la competizione tra gli Stati per raggiungere una posizione di vantaggio rispetto all'altra, e annullerebbe ogni intenzione a volere vietare dei paesi come l'Iran, la Corea del Nord e di altri di dotarsi dell'arma nucleare. Tuttavia sembra che a nessuno interessi, perché essa è la nuova bomba, più comoda da usare: non esiste, a differenza delle bombe H convenzionali, il limite inferiore di potere, e poi, essendo bombe a neutroni , uccidono gli esseri umani ma preservano i palazzi e i materiali. La nuova bomba ha potere di 400 kilotonnelate di TNT , circa 27 volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima.
Ancora una volta però vincerà l'opera di dissuasione che farà la disinformazione, perché si tratterà di scegliere se detenere questi piccoli gioiellini, che non generano l'effetto di inverno nucleare né dispersione di radioattività, piuttosto che mantenere una scorta considerevole di armi . La sostituzione delle armi costerà al governo americano circa 36 miliardi di dollari, un prezzo che forse vale la pena di pagare: è esente da ogni materiale fissile, primo tra tutti il plutonio 239. Le bombe classiche "invecchiano" in quanto il plutonio in esse contenuto si altera naturalmente in 40-60 anni, per cui ora non sono più sicure, mentre quelle "nuove" non invecchiano, perchè tutti i loro componenti possono essere sostituiti in continuazione.
Fungo del Castle Romero su atollo di Bikini-26 mars 1954
Come si può pensare dunque che queste armi daranno la pace perché solo una nazione la deterrà e, essendo la più degna, potrà proteggere tutto il mondo? La corsa agli armamenti sarà immediata e si passerà ad un nuovo modo di piegare gli stati: distruzione certa senza l'impiego inutile di fanteria e mezzi di terra. Il riarmo degli stati comporterà poi anche la ripresa ( c'è mai stata un'interruzione?!) degli esperimenti, perché i generali non usano armi di cui non conoscono le potenzialità: la distruzione dell'ecosistema sarà lenta ma inesorabile.
In ogni caso, ciò ci fa capire che la fusione fredda, non solo è stata scoperta e sperimentata, ma ha anche già un'applicazione pratica: non solo ci stanno negando la sua benefica energia, ma ad ogni occasione la utilizzeranno contro gli Stati che mai vorranno piegarsi.

16 giugno 2006

La vecchia Tesla Car sarà la macchina del futuro


La Tesla Motor ha annunciato che il prossimo 12 luglio, a Santa Monica, lancerà sul mercato la Tesla Roadster, un'automobile completamente elettrica, un'auto sportiva a zero emissioni, che può raggiungere i 100 chilometri all'ora in soli 4 secondi, e percorrere circa 400 chilometri con un "pieno" di energia. Non si tratta di un'auto "ibrida", in quanto il motore è alimentato esclusivamente dall'energia elettrica. Il progetto di 40 milioni di dollari ha degli sponsor d'eccellenza, Larry Page e Sergey Brin, padri di Google.

Lei sarà l'automobile del futuro, una risposta a tutte le nostre domande: non usa benzina, nessun tipo di olio, appena alcuni montaggi di grasso, non ha radiatore da riempire o che si possa congelare, nessun problema al carburatore, e soprattutto non emana sostanze inquinanti.
L'automobile del mistero appartiene, ancora una volta, a Nikola Tesla, che nel 1931, sostenuto dalla Perfor-Freccia Co. e dalla General Electric, sostituì il motore a benzina di una Perfor-Freccia con un motore elettrico di corrente alternata di 80 cavalli, senza una fonte di energia esterna, senza batterie: installò sull'auto un piccolo circuito collegato a distanza ad un'attenna che strasmetteva nell'etere energia. Essa possiede vantaggi che gli arcani modelli con il motore a scoppio non potranno mai offrire: assoluta assenza di rumore, azionandosi semplicemente con la chiave dell'accensione, e di inquinamento. Sino al 1912 tali veicoli circolavano seguendo la tecnologia di Edison, con batterie limitate nella carica e nella potenzialità, che dovevano essere ricaricate ogni notte per potersi spostare. Intanto la Westinghouse Co., a cui Tesla aveva ceduto gran parte dei suoi brevetti, stava vendendo e installando il generatore a corrente alternata di Tesla in tutto il paese, mentre la Edison Power Co. , sua diretta concorrente, perdeva quote di mercato, perché finchè si utilizzavano le batterie come alimentazione non si andava avanti.
Tesla dunque sostituì il motore a benzina con uno cilindrico, interamente incluso nel motore, con un ventilatore di raffreddamento ma senza alcun distributore, e con una scatola che fungeva da "ricevitore di energia" , o meglio da convertitore di energia gravitazionale.
I convertitori avevano inoltre 12 tubi di aspirazione ed erano collegati ad un'antenna che comunicava con un edificio che faceva da trasmittente. Tesla creò infatti una sorta di antenna, un accumulatore di energia che fungeva dunque da alimentazione per il veicolo. L'auto viaggiava con un motore a corrente alternata e raggiungeva le 90 miglia orarie, con prestazioni che eguagliavano o superavano quelle di un normale motore a combustione interna, ma senza alcuna ricarica.

Vedi il video

L'antenna era istallata al di fuori della vettura, collegata alla scatola posizionata nella parte anteriore della macchina, e ad un'officina accanto alle cascate del Niagara che trasmetteva energia. Con tale sistema ognuno avrebbe potuto creare la propria energia, cosa che non piacque molto a J.P. Morgan che decise di fermare il progetto della Torre di Wardencliffe di Tesla.


Alla domanda di dove fosse mai la fonte d'energia, Tesla rispondeva che questa era "nell'etere interamente intorno noi", lo credettero pazzo e così decide di portare con sé la scatola d'alimentazione. In realtà Tesla riuscì a sfruttare in qualche modo il campo magnetico che avvolge il nostro pianeta, a tracciarlo e convogliarlo verso il veicolo, o meglio riuscì ad amplificare l'energia che è presente nell'aria per spingerla verso una macchina. Nel convertitore vi era abbastanza potere per illuminare una casa intera, oltre a gestire il motore della macchina.

Tuttavia il progetto non fu divulgato e la macchina fu tenuta in stretto riserbo dagli industriali che se ne appropriarono. Attualmente le società che conseguono più alti profitti sono proprio le industrie petrolifere, le Sette Sorelle, che occultarono subito quella tecnologia perchè avrebbe reso vani i loro investimenti e i futuri profitti. Così facendo si sono resi responsabili di tutti i crimini commessi nel corso di questo secolo, di guerre, di inquinamento, dell'olocausto e dei danni psichici e fisici della società attuale.
Ora vogliono venderci a caro prezzo una tecnologia che ha già cento anni di storia, che è già stata ammortizzata nei costi e nelle sperimentazioni, pubblicizzando l'avvento del futuro con essa.
Un'intera industria automobilistica continua a produrre automobili obsolete, dalle tecnologie di base banali, altamente inquinanti, ma che nelle loro politiche di marketing rappresentano l'avanguardia per progresso e meccanica. Ci hanno rubato la scienza, circa cento anni di Storia, hanno alterato l'equilibrio climatico e biologico della Terra, che sarà così travolta da sconvolgimenti e catastrofi naturali che rappresentano dei veri e propri fenomeni di riadattamento alle nuove condizioni.

Non smetteremo di combattere questa guerra, perché ognuno dovrà avere l'energia che gli spetta in quanto essere vivente del cosmo.


"Da quando le persone corrotte si uniscono fra loro per costituire una forza, poi le persone oneste devono fare lo stesso " - Tolstoy -


15 giugno 2006

Le Borse travolte dall'uragano Alberto

Stanno manipolando il prezzo dell'oro?
Uragano Alberto
Il nuovo ribasso degli indici di Borsa ha avuto un impatto sul mercato finanziario con una risonanza molto più eclatante di quella che si potesse pensare. L'incertezza e il timore di una crisi di liquidità ha indotto i grandi fondi investimento a versare sul mercato i propri titoli, togliendo dal portafoglio quelli più rischiosi o meno solvibili nel breve termine.Gli effetti non si sono fatti aspettare, perché le Borse asiatiche hanno perso fino a 4 punti con gravi ripercussioni soprattutto sulle Borse europee. Rispecchia questo uno scenario più volte descritto e anticipato dagli analisti, e non crediamo che sia una congiuntura, in quanto il sistema speculativo sta rovinando proprio a causa della recessione economica americana, a sua volta dovuto alla sua moneta che ha bruciato risorse reali in cambio di carta e finzioni contabili. Una situazione che rischierà di accelerare se presto non arriverà un uragano a dare ossigeno al mercato, così come aveva fatto Katrina con i suoi 19 miliardi di dollari: Alberto si sta già avvicinando alle coste della Florida, con 20000 sfollati e 4000 isolati.

Il timore per il rallentamento della crescita Americana, con un'inflazione sempre più elevata e la continua diminuzione degli ordini industriali, ha scatenato il panico su Tokyo, che ha bruciato più di 150 miliardi di dollari di capitalizzazione, un quinto del mercato nipponico. Gli stessi fondi di investimento che avevano tempo fa portato alle stelle l'indice Nikkei, grazie ai bassi tassi di interesse, liquidano e provocano un effetto urto che ricorda quello della caduta delle Torri Gemelle. Ad esso si aggiunge lo scandalo che ha colpito il governatore della Banca Centrale del Giappone, accusato di aver dato dei soldi, poco prima di assumere la carica, ad un gestore di fondi di investimento arrestato pochi giorni fa. Vi ricorda qualcosa? Non a caso questo affaire non dispiace affatto al governo nipponico che intendeva cambiare la sua politica monetaria cercando di elevare i tassi di interessi per frenare la fuga di capitali.

La contrazione della crescita del Pil americano è uno dei primi segnali della recessione che potremmo già considerare in atto, considerando che la politica delle autorità monetarie non sta cambiando: tra il 27 e il 29 giugno Bernanke annuncerà un'ulteriore aumento dei tassi di interesse perché l'inflazione non accenna a placarsi. I prezzi più elevati stanno deprimendo i consumi e soffocando le famiglie americane, schiacciate dai tassi di interessi del credito al consumo, e dalla diminuzione del valore delle proprietà immobiliari, con le quali garantiscono le loro carte di credito. La distorsione del mercato economico sta proprio nella forte dipendenza del credito al consumo, perché un aumento dei tassi si ripercuote subito sui consumi e sugli investimenti. E mentre i tassi di interesse si alzano sempre di più e i prezzi aumentano, una strana anomalia colpisce il mercato delle commodities, che invece perdono in pochi giorni alcuni punti percentuali, ma abbastanza da far temere lo scoppio della bolla dei prezzi. L'oro è caduto a Londra di circa 10 punti, quotandosi a 590$/oncia e fermandosi a New York a 562$.
Molti parlano di giusta manovra correttiva, noi invece vogliamo insinuare il dubbio di una manovra speculativa che vada a deprezzare i titoli dell'oro per spingere a vendere prima di un'ulteriore caduta, o ancor peggio a mascherare qualcosa di terribile.

Le manipolazioni dei sistemi di definizione del prezzo dell'oro sono state denunciate nel 1999 durante una causa condotta dal GATA - Gold Anti-Trust Action Committee - dichiarando che le cinque ditte di Wall Street hanno cospirato con i dirigenti della Federal Reserve, della Banca di Riserva Federale di New York e del Reparto di Ministero del Tesoro, e della Banca degli Stabilimenti Internazionali (BSI) per diminuire il prezzo dell'oro. Così facendo, hanno evitato enormi perdite alle organizzazioni finanziarie, che prendono in prestito l'oro dalla banca centrale con bassi tassi di interesse per rivenderlo sul mercato. Se i prezzi aumentano, come sta accadendo ora ad esempio, la banca per restituire il prestito compra più oro a prezzi più elevati. Per cui, in questi ultimi anni, Goldman, Chase e Deutsche Bank sono stati degli importanti venditori di oro per pareggiare lo scambio dei prodotti da New York. Il governatore della National Bank svizzera, allora dichiarò che per mettere sul mercato centinaia di tonnellate d'oro, la Banca ha incaricato la BSI per contribuire a vendere 1.300 tonnellate di oro. Successivamente, nel tentativo di non pagare i relativi azionisti, ha cercato di sostituire le loro quote con le partecipazioni possedute dalle istituzioni finanziarie internazionali. Vi ricorda qualcosa anche questo?L'obiettivo è stato proprio quello di impedire che il prezzo dell'oro potesse segnalare l'aumento futuro dell'inflazione, che avrebbe compromesso il ruolo internazionale del dollaro e avrebbe attirato l'attenzione sull'enorme, e senza precedenti, deficit commerciale.
L'inchiesta del Gata ha coinvolto l'allora Governatore Greenspan nel più grosso scandalo finanziario del secolo, che avrebbe senz'altro distrutto l'intero sistema bancario, la Fed e fatto crollare interi Stati. Tutto questo non è accaduto, perché le Torri sono cadute e Greenspan è andato in pensione, lasciando l'onere di proseguire la crociata a Bernanke.

14 giugno 2006

L'Energia che nega le leggi della fisica


La cellula di acqua può rimanere un'utopia o può divenire il nostro futuro più prossimo; ad essa possiamo credere per far sì che i nostri figli abbiano l'energia blu, oppure possiamo abbandonarla perché ci sentiamo schiacciati dagli insuccessi e dallo scetticismo.
La tecnologia di Tesla è stata ritrovata e sviluppata in questi anni, dando vita ad una miriade di progetti di macchine ad acqua, rimasti allo stato potenziale perché forse il sistema non è ancora pronto per accoglierli.
Non avremmo mai creduto che si potesse incendiare l'acqua, se non avessimo constatato con i nostri occhi che ciò è possibile, scoprendo dunque che un piccolo cilindro permette di incanalare una forma di energia che stravolge tutte le nostre conoscenze fisiche e termodinamiche. L'Energia Orgone, così definita da Wilhelm Reich, è massa libera, non ha inerzia o peso, non esiste apparecchio con tecnologia convenzionale che possa misurare la forza che sprigiona. È presente dappertutto, anche se la sua concentrazione può variare da un luogo ad un altro di tanto in tanto; è un'energia in movimento costante e irregolare, dall'ovest verso l'est, con una velocità molto più grande della rotazione della terra: pulsa, con un movimento di espansione e contrazione. Produce materia, ossia delle polveri sottili, che si posano sul fondo del cilindro che costituisce la cella, ma che i tecnici non attribuiscono ai residui presenti nell'acqua.

Quello che viene definito orgone non è propriamente un gas, bensì un campo magnetico che in quanto tale penetrerà o viaggerà attraverso tutti gli elementi della cellula e di quelli che stanno intorno, ma a velocità differente. Infatti, ogni corpo, vivente e non vivente, possiede il proprio campo di energia così come tutti magneti.Si irradia ad una grande distanza , fino a 50 metri, per cui si disperde facilmente e si propaga attraverso dei mezzi fisici senza interagire con essi, trasmette informazioni senza trasmettere energia. Quello che bisogna fare è intrappolarla, crearle una prigione immaginaria e a tale scopo vengono utilizzati dei materiali sintetici, come i polimeri, con forme sferiche di polarità opposta. Essendo ovunque intorno a noi, questi campi magnetici possono essere generati da una distorsione della geometria del vuoto fisico. Questo dimostra l'utilizzo di forme piramidali, di coni, cilindri, e triangoli piani.

Nega le leggi dell'entropia, perché va da concentrazioni di energia più basse a quelle più alte attraendo a sé altre forme di energia, questo fa di lei un'energia vivente. Per tale motivo subisce i campi elettromagnetici di ogni tipo, da quelli degli strumenti elettronici a quelli presente nell'aria. Qualsiasi dispositivo elettronico interagisce con esso, come ad esempio televisioni e calcolatori, ma anche luci fluorescenti, telefoni cellulari, radiotrasmittenti, radar, linee elettriche di alto tensione. Questi campi magnetici possono alterare in maniera permanente l'energia prodotta dalla cella, persistono per lungo tempo anche dopo che sia stata rimossa. Proviene in gran parte dal sole, per tale motivo sarà maggiormente accumulato nelle ore più assolate; è inoltre influenzato dalle condizioni atmosferiche, come l'umidità, le nubi e la temperatura.
Può essere manipolato e controllato, mediante un accumulatore di energia, che è costituito da cilindri organici e non, alternati tra di loro; per cui i primi attraggono e assorbono l'Orgone, mentre gli strati metallici lo estraggono dalla materia organica e lo irradiano nell'interno dell'accumulatore. In tutto questo, usando l'elettricità, il magnetismo e l'elettrolisi, si va ad accelerare questa reazione. Ha un tasso lento di conduzione, gli occorrono 30 secondi almeno per essere sprigionata e ha una breve durata se non si alimenta la reazione con una batteria: l'elettrolisi può essere indotta anche dai soli materiali della cellula se producono il giusto campo magnetico.
Questa energia è assorbita dall'acqua e per questo viene utilizzata all'interno del cilindro , proprio in virtù delle sue proprietà di conduttore; è polarizzata, per cui si può creare una cella positiva e una negativa, a seconda di come si combinano i materiali al suo interno. Se concentrata in uno spazio limitato, ossia se la nostra cellula viene colmata dal gas fino alla sua massima portata, essa si trasforma in elettricità, che si manifesta con le bolle, le pulsazioni, e una tensione sulla superficie dell'acqua.

L'energia è dunque in noi e nello spazio, è quello che maghi, santi hanno mostrato come magia o miracolo. Ognuno di noi potrebbe essere in grado di catturarla e di propagarla, basta solo utilizzare giusti strumenti che possano servire a tale scopo.
La cd. Cellula di Joe è uno dei tanti accumulatori di energia, e una volta caricata funge da vero e proprio magnete. Infatti coloro che la hanno costruita hanno osservato che anche se rimossa dall'automobile, vi è un lasso di tempo in cui il motore continuerà ad alimentarsi di tale energia. Tutti i cavi possono essere staccati, il motore può funzionare ancora finchè la bobina di accensione e il distributore continuano ad essere funzionali e se viene lasciata per lungo tempo collegata alla macchina, il motore non avrà poi bisogno della cella. L'acqua all'interno del cilindro non si consuma, ma si rigenera in quanto la combustione di questo gas produce acqua e ancora energia, in un moto perpetuo. Per tale motivo la cella di Joe potrebbe donare all'umanità energia libera ed eterna, stravolgendo le leggi della fisica sino ad ora conosciute, così come il nostro modo di vivere, le strutture sociali riconosciute come istituzioni. La sua diffusione sarebbe la fine di tutto questo mondo surreale e assurdo in cui viviamo, sarebbe quello che Rifkin ha definito la società del world wide energy, in cui non esistono più poteri centralizzati ma solo strutture orizzontali e ugualitarie.
Questa è una rivoluzione che richiede lunghi tempi e sperimentazioni, ma non è mai tardi per cominciare ad alzare le prime barricate.

13 giugno 2006

Il decreto Bersani spiana la strada ai Pirati


Il nuovo Governo Prodi è già al lavoro e, tra i primi provvedimenti, affronta il nodo dell'Energia con un decreto Bersani-bis, che riprende i principi direttivi di quello che l'ha preceduto: liberalizzazione del mercato dell'energia mediante una deregolamentazione e incentivi alle infrastrutture. Un decreto questo che viene presentato dai giornali e dai comunicati stampa come la riforma che tutti stavano aspettando, imprese e partner energetici, e che piace molto anche a Legambiente e Adusbef, perché, a quanto pare, tutela l'ambiente e i consumatori. Tuttavia, ad un'osservazione più critica, ha non pochi punti oscuri.
Primo tra tutti, a nostro parere, è la leva fiscale che viene utilizzata per combattere l'inquinamento e gli sprechi - più consumi e più paghi - ma si rivela una misura efficace solo nel breve termine, non è in realtà una vera manovra di incentivazione per le energie alternative, è solo un'azione punitiva per rimpinguare il fisco. Chi ha un Suv può permettersi il bollo auto più caro, chi ha una macchina con motore non a norma non può permettersi un'auto nuova, quindi nessuno dei due cambierà auto. Se tuttavia si sosterranno i biodiesel con l'esenzione delle accise al produttore, come è avvenuto in Belgio, potrebbe aversi qualche effetto positivo. Inoltre la diminuzione delle accise nel caso in cui vi sia un aumento l'IVA sul prezzo industriale, non esclude un loro aumento nel caso contrario, perché di regola questi strumenti servono a stabilizzare il prezzo al consumo e non a scontarlo totalmente.
Parte del prelievo IVA andrà poi a finanziare le cdd. compensazioni, ossia dei fondi devoluti alle amministrazioni locali che ospiteranno le nuove infrastrutture, e in particolar modo nuove centrali termoelettriche e nuovi gassificatori, perché queste sono quelle su cui il governo punterà maggiormente.
Ai provvedimenti congiunturali, si affiancano quelli strutturali, ben più incisivi e forse più preoccupanti. La deregolamentazione del mercato energetico può sembrare un modo per allargare la concorrenza, ma non bisogna dimenticare che quello energetico è un monopolio naturale e al massimo può diventare un oligopolio. In realtà il decreto va ad abbattere le barriere giuridiche ed economiche all'ingresso di concorrenti esteri. Esso infatti prevede, spezzando la catena produttiva, una divisione della proprietà delle società che gestiscono l'approvvigionamento, lo stoccaggio, la distribuzione, e si chiede ad Eni di ridurre la sua partecipazione in Snam Rete gas sino al 20%.Tra le altre condizioni si è deciso che il limite al diritto di voto del 2% imposto alle società pubbliche straniere nel settore dell’energia può essere rivisto. Una piccola concessione che è anche un segnale di armistizio alla Francia, che nel mese di febbraio aveva duramente osteggiato la scalata di Enel a Suez, proprio per mancanza di "reciprocità" in Italia o comunque a causa della politica protezionistica italiana. Enel infatti è interessata a Electralabel, partecipata al 100% da Suez, ma dovrà offrire un generoso premio se vuole portare a buon fine la scalata; in alternativa potrà optare per l'Opa su Suez accettando di cedere le attività idriche in Francia ad investitori francesi e non, tra i quali avanza richieste la General Electric. In ogni caso molto dipenderà dall'esito del progetto di fusione tra Gdf-Suez, organizzato dal governo francese proprio per difendersi dalla scalata di Enel. Evidentemente nei mesi scorsi l'affare non è andato in porto perché i partner con cui discutere non erano i più adatti, ora con Bersani e Prodi è tutta un'altra storia.
Una battaglia per la liberalizzazione dei mercati energetici è stata già vinta infatti in Inghilterra dalla Gazprom , che ha sfacciamente minacciato di rivolgere la sua offerta all'estero se il governo inglese avesse ostacolato la scalata su Centrica, primo distributore di gas britannico. In questo caso Gazprom troverà la strada spianata sicuramente, troverà i rigassificatori e le leggi ad hoc promulgate, non ci sarà alcun bisogno di minacce, le nostre Associazioni hanno già dato il loro benestare, e le amministrazioni locali verranno letteralmente comprate.

Dulcis in fundo, è stato dato il via libera alla "IPEX" (Italian Power Exchange), la Borsa elettrica, ossia il mercato per lo scambio "all'ingrosso" di quantità stabilite di energia, ma l'idea è quella di creare degli strumenti derivati collegati ai mercati fisici, proprio come il mercato delle Commodities su cui i grandi Fondi di investimento potranno mettere le mani.
La Liberalizzazione ha dunque molte sfumature, proprio come la Privatizzazione, il meccanismo è sempre lo stesso. Ci chiediamo a questo punto, dove sono i provvedimenti per le energie alternative?Ma forse non ha neanche senso parlare più di energie alternative o di Kyoto se i nostri governi investono in tecnologie obsolete e ci indebitano per i prossimi venti anni. Francia e Inghilterra stanno preparando l'asse europero del nucleare perché, nella loro ottica, quella sarà la risposta al fabbisogno energetico quando, tra trent'anni, le riserve fossili si esauriranno. Secondo loro, non ci sono rimaste alternative, ma per chi ha visto l'Energia Blu questa è una cosa difficile da credere, perché sa che c'è l'alternativa, c'è una speranza e sta a incendiarla.

12 giugno 2006

I Banchieri della FED vogliono le Borse Europee

L'accordo concluso tra il New York Stock Change (Nyse) e Euronext ha sollevato non poche polemiche tra i governatori della zona euro, che avevano puntato molto sulla costituzione di una borsa paneuropea, proprio perché rappresenta un ulteriore passo verso l'integrazione comunitaria. Allo stato attuale l'accordo tra la federazione delle Borse di Parigi,Lisbona, Amsterdam e Bruxelles, e il Nyse è una vera e propria scalata cd. amichevole con la quale i Banchieri della Federal Reserve prendono il controllo dei capitali delle imprese quotate in Europa. Allo stesso tempo gli Stati nazionali perdono un organo quale la Borsa valori, il cui controllo potrebbe anche andare al di là delle stesse istituzioni europee.
La Deutsche Börse intanto continua a fare pressioni su Euronext perché abbandoni l'idea del Nyse proponendo invece una fusione, per evitare la scalata e ritornare al vecchio progetto della borsa paneuropea prima del rilancio del Nyse. I commissionari Europei, così come i capi di Stato nulla posso decidere in un accordo la cui decisione spetta a dalle società private, nonostante incida sulla vita economica pubblica europea.
Trichet
Il contesto congiunturale in cui avviene quest'accordo deve far comunque riflettere sulle probabili e reali motivazioni alla sua base. L'impotenza dell'America al US al Consiglio di sicurezza sull'Iran, si è alternata invece con il decollo politico della BCE, il crollo della credibilità dei capi occidentali, e infine l'abbandono del progetto costituzionale europeo.Dopo la fine della pubblicazione dei dati m3, sono stati colpiti dalla crisi monetaria l'Islanda, il Brasile, la Nuova Zelanda e la Turchia, si è avuto un ribasso del 10% del dollaro in soli 2 mesi, un barile di petrolio è giunto ad un livello storico di più di 70$, così come l'oro a più di 600$/oncia.
Le Borse Europee, Wall Street e quelle asiatiche continuano a registrare i minimi storici di contrattazione, dopo aver subito due grandi shock che hanno spazzato miliardi di euro in pochi attimi, come quella del 10 maggio, subito dopo che Bernanke annunciò che la stretta monetaria non era ancora terminata, e il 22 maggio in cui 200 milioni di euro sono finiti in fumo. Il rialzo dei tassi di interesse in America pare che non finirà, e il rialzo del 28 e 29 giugno non sarà l'ultimo, dopo 16 rettifiche in aumento consecutive. Gli investitori tuttavia cominciano a tremare, perché quella che si atteggia a lotta all'inflazione può essere molto pericolosa perché esaspera la volatilità dei mercati. Il deficit commerciale, che solo verso la Cina è di 17 miliardi di dollari, ha ripreso ad aumentare ed è ora il 7% del Pil, e mentre il debito del settore finanziario diminuisce, aumenta il debito al consumo mentre i tassi interbancari sono al 5,7%. La guerra dei tassi della Fed e della BCE hanno spinto anche le altre banche centrali ad aumentare i tassi, temendo una fuga dei capitali o delle operazioni di arbitraggio, ossia la contrazione di prestiti a basso costo per fare invece grossi investimenti.
Il risultato è che questo continuo rialzo dei tassi renderà il mercato azionario sempre più incerto,in cui gli shock saranno sempre più frequenti.

Il sistema insomma non sta funzionando più bene, ha delle falle e pare che abbia il suo grande punto debole proprio nel mercato borsistico che è fallito sostanzialmente perché non ha più una funzione di finanziamento. Oggi, le imprese quotate, sotto la costrizione dei grandi fondi di investimento che promettono ai loro azionisti alti rendimenti, si indebitano per aumentare il valore dell'azione: solo con i prestiti obbligazionari, che permettono infatti le OPA, si convince i potenziali investitori a comperare le loro azioni. Così le borse privano le imprese della loro liquidità, perché ancora un volta si tratta di renderle indifese dinanzi ai tentativi di scalata. Dopodichè riacquistano le loro azioni per diminuire i numero degli azionisti e far salire il loro prezzo: avviene una continua compravendita senza un reale aumento della produttività grazie a queste vendite. La borsa dà dunque agli investitori una visione distorta del mercato perché il corso delle azioni sono senza collegamento con il valore reale delle imprese, dato che le OPA spesso non hanno una motivazione strategica, è un riacquisto di azioni, una contabilità fraudolenta, per i soli interessi di chi, in questo caso, indebita e compra.
Il sistema ha creato un ciclo di bolle e di shock, e chi controlla i Fondi, ossia le fondazioni, incamera profitti enormi e impedisce il normale meccanismo dell'offerta e della domanda. Le azioni le si può comperare ovunque e facilmente, non conferiscono alcun diritto di voto, sono strumenti finanziari che servono solo a fare una grande scorta di capitali tra i risparmi, mentre i veri proprietari delle imprese, sono gli investitori a lungo termine.
Il mercato borsistico, dunque per motivi di fondo e di congiuntura sta registrando solo perdite a non finire, e allo stato attuale un primo scossone brucerà altri miliardi. In tutto questo, i Banchieri della Federal Reserve vogliono le Borse europee, perché il mercato soffre, e occorre già cominciare a costruire l'infrastruttura che permetterà di innestare un sistema globale e un controllo delle transazioni centralizzato, un grande occhio sui movimenti del mercato dei capitali, come una vera e propria enorme matrice.

10 giugno 2006

Bankitalia non pagherà mai gli 87 euro

La Banca d'Italia, con una comunicazione e nel completo silenzio della stampa e dei media, distrugge definitivamente la speranza di ottenere il rimborso del diritto di signoraggio che deriva dalla proprietà collettiva della moneta. Ha fatto sapere che respingerà qualsiasi ulteriore richiesta di pagamento perché ritenuta improponibile, come se fosse quasi fuori da ogni logica.
Viene così sfumata l'illusione degli 87 €, e bruciate le richieste di pagamento che in massa sono state inviate in seguito alla sentenza del Giudice di pace di Lecce. Come avevamo già annunciato, queste grandi Associazioni che si elevano a paladine della giustizia, non sono altro che dei depistatori, creano false illusioni e non sono in grado di portare avanti tali responsabilità. Migliaia di persone avevano inviato quelle richieste, tutti ci credevano, ma ora non resta che dire grazie ad Adusbef!Complici di questo sistema sono senz'altro i media certamente, perché fa sempre più audience lo scandalo calcistico piuttosto che una notizia di . La cosa che certamente lascia più sconcertati è la presa di posizione così ferma della Banca d'Italia poco prima della sentenza in Cassazione, per cui sembra più un Editto che una comunicazione.
Per cui oltre a rendere inefficace un decreto esecutivo di un giudice della Repubblica prima della sentenza definitiva, la comunicazione svilisce persino la sua importanza. La sentenza di un giudice di pace che difende la proprietà della moneta ha valore solo tra le parti e quindi non è degno di nota, mentre una stessa sentenza di un giudice di pace, come citato, ha un'importanza tale da meritare la testuale citazione. La sentenza di Pizzo Calabro, sottolinea inequivocabilmente che la collettività nazionale non ha potere di azione in giudizio su tali materie, in quanto non è titolare di alcun diritto sulla moneta, che è regolata da poteri di rango sovranazionale. Inoltre afferma che la Bankitalia SPA è una persona giuridica distinta e indipendente dalla BCE, tuttavia non è un istituto pubblico ma un'entità privata partecipata, come ogni società, da altri privati, quali le banche centrali nazionali. L'unica indipendenza che qua si vuole difendere è quella della banca centrale rispetto al governo, onde evitare qualsiasi condizionamento dei rappresentanti del popolo sulle loro decisioni. Insomma oltre ad essere sovranazionali, sono persino sovraumani.

Poteva essere questo una della tante possibilità per conquistare un precedente prezioso, e cominciare altre lotte fino a giungere alla Corte Costituzionale. Evidentemente la Magistratura invece di essere espressione di colore che le hanno dato questo potere, è una Massoneria vera e propria. Forse tanta sicurezza della Banca d'Italia deriva proprio da una completa fiducia nelle "Istituzioni" e nella "giustizia"che sicuramente trionferà prima dell'estate.
Di questo passo, non usciremo mai da tale circolo vizioso, perché negare l'esistenza di un diritto naturale è incostituzionale, ma non si riuscirà mai a raggiungere la Corte Costituzionale.

Basti pensare che per i delitti della "Uno bianca", arrestarono e portarono al processo persone assolutamente estranee alla vicenda, nulla assolutamente nulla, e se non fosse stato per una telefonata alla questura di una ex moglie di uno dei Savi… Nessun tribunale ha condannato quei giudici, e ora sono in libertà a fare sicuramente altri danni, togliendo gli strumenti di difesa ai cittadini e conferendo una potestà alle lobbies.
Ora esiste il dipietresco, un gergo sconosciuto che abbiamo tante volte sentito rimbombare ai processi di mani pulite,mentre si firmava la vendita di Banca d'Italia, mentre do l'acquedotto pugliese diveniva SPA, mentre l'Iri falliva e si promulgavano le leggi dei Banchieri.
Ora esiste il Buon Beppe, che gli scorsi giorni si è recato dal Presidente del Consiglio per consegnargli 1 milione e mezzo di firme raccolte tramite il Blog e una lettera di prelicenziamento. Prodi, giustamente, ha gradito molto la sua visita e anche la lettera con le richieste, promettendo di consegnarla ad ogni deputato, ma cos'altro poteva fare. Come si può chiedere il licenziamento se non si riesce neanche ad eliminare i privilegi parlamentari, e episodi in cui l'assemblea all'unanimità approva l'aumento del proprio stipendio. Altro gioco...altre truffe. Personaggi così servono al sistema, servono perché occorre sprecare energie e lotte verso scopi sbagliati, servono per disorientare e confondere le idee.
Noi abbiamo pagato il biglietto dello spettacolo, per cui vogliamo proprio vedere come va a finire.

07 giugno 2006

I ciarlatani di ieri sono i politici di oggi


L'Acquedotto pugliese, oggi Aqp S.p.a., rischia una perdita di circa 20 milioni di euro, a causa degli oneri della gestione di un prestito obbligazionario di 250 milioni di euro, emesso nel 2004 per il finanziamento dei lavori infrastrutturali .
Tale prestito, deciso dalla vecchia amministrazione del Sen. Divella, prevedeva un piano di restituzione in 14 anni, mediante la creazione di un fondo di accumulazione, da crearsi accantonando almeno 5 milioni di euro ogni anno. Tale capitale accumulato confluisce poi in un fondo di investimento, un paniere costituito per il 70% da azioni e il 30% da obbligazioni: lo schema di finanziamento rispecchia insomma la pratica finanziaria di qualsiasi società privata.
Ed infatti, essendo l'Acquedotto una società per azioni non ha dovuto rispettare le regole di prudenza obbligatorie per gli enti pubblici, con il risultato che l'andamento negativo della borsa azionaria ha causato delle perdite in questo fondo di investimento. In nuovo c.d.a. sta ora subito ipotizzando un piano di ristrutturazione del fondo, per agganciare l'investimento ai titoli obbligazionari e non azionari. Un'operazione che continuerà a scaricare oneri e costi di gestione sul bilancio del 2006, oltre al fatto che rischia di compromettere e bloccare i cantieri dei lavori in corso, e di far saltare molte poltrone illustri.

Queste pratiche contrattuali, come si può notare, sono trappole finanziarie che giunte al momento scattano e catturano la loro preda, per cui rientrano perfettamente nella classica tecnica dei pirati. Prima come parassiti privano la propria vittima degli strumenti giuridici di difesa, poi le tolgono la forza indebitandola, e infine la acquisiscono per raggiungere i propri scopi, perché altrimenti sembrerebbero delle organizzazioni umanitarie che salvano imprese sull'orlo del fallimento. Come può un ente che gestisce un bene che si genera all'infinito, che è in natura ed è accessibile a tutti ad avere delle perdite?Senza quei costi derivanti dalla crisi del mercato azionario le perdite non esisterebbero neanche.

Stiamo assistendo dunque ad un processo degenerativo che inesorabilmente porterà alla completa cessione ad un privato di quello che prima del 1999 era un ente pubblico.
Il più grande acquedotto d'Europa con 20.000 chilometri di reti idriche in 5 regioni, una fonte di vita quasi inesauribile, lo hanno descritto per molti anni un vespaio di sprechi e clientelismo, per poi giustificare una privatizzazione che porti l'efficienza e il risanamento. Il governo d'Alema quindi decide che l'Ente deve diventare una spa, inizialmente con il 100% delle quote nelle mani del Tesoro. Mentre il Kossovo veniva bombardato, per la decisione dello stesso governo di sinistra, nessun telegiornale ci ha informato del fatto che l'Acquedotto più grande d'Europa era diventato una società per azioni.
La finanziaria del 2002 del governo Berlusconi ha deciso poi di trasferire le quote azionarie alle regioni Puglia e Basilicata, in proporzione agli utenti serviti, dimenticando che gran parte dell'acqua viene prelevata dalla campania. I prelievi alle sorgenti campane aumentano e nessuno si è mai opposto, e l'acqua sembra quasi sparire : 280 milioni di metri cubi di acqua sottratta alle sorgenti vengono dispersi. Le regioni del sud affrontano ogni anno crisi idriche sempre più critiche, che vengono affrontate mediante il razionamento delle acque ai raccolti e alle popolazioni. Il Cilento, tra cui monti sgorga il 70% delle fonti idriche della Campania, per due anni consecutivi è stato servito dalle acque inquinate di una diga artificiale, progetto dopo tempo fallito tra tangenti e inutilità dell'opera stessa, costruita per l'irrigazione dei campi.


La mancanza di fonti idriche è stata proposta come motivazione principale del progetto di un acquedotto sottomarino che collega l'Albania alla Puglia meridionale, realizzato dal Consorzio Acquedotto Albania Italia, cui partecipano il gruppo ENI, l'Acquedotto Pugliese, l'Europipe France, Idrotecna ed altre primarie società, mediante project financing e con i finanziamenti delle più grandi Banche del mondo. L'opera di più di 850 milioni di euro, s'inquadra perfettamente nel piano della costruzione del "Corridoio Paneuropeo 8", per la realizzazione delle grandi vie sulle quali viaggeranno merci, beni ed energia. Il progetto tuttavia non è ancora giunto in porto in quanto il costo del trasporto dell'acqua pare che sia lievitato tantissimo, in quanto il tunnel sottomarino, in un punto molto profondo ha una falla, oltre al fatto che ad un tratto, le sorgenti albanesi sono andate inspiegabilmente in secco. Evidentemente una reazione fisico-chimica, forse sconosciuta, avrà causato l'essiccamento della fonte.
La cosa che dobbiamo sottolineare è che in questo progetto ha svolto un ruolo di fondamentale l'Eni che ha fortemente voluto l'opera. Allo stesso tempo, quando nel 1999 venne privatizzato l'Acquedotto pugliese, una delle prime società che si proposero per l'acquisizione fu l'Enel che subito versò nelle casse del Tesoro 2000 miliardi di lire per accreditarsi la cessione. Gli attuali acquirenti interessati all'acquisizione sono alcune multinazionali francesi, e l'Acea che già gestisce in Campania i servizi di depurazione di molti Comuni, e ha recentemente concluso una serie di intese con la Suez: tanto è vero che circa il 2% del pacchetto azionario Acea è adesso dell'alleanza Suez e Electralabel. Infine in Albania è stato firmato un contratto di 130 milioni di euro per la costruzione di una centrale termoelettrica.

Così le società private maggiormente interessate al processo di privatizzazione delle acque sono le società del mercato energetico, e le lobbies che dietro di esse si trovano da molti anni hanno preparato il mercato mediante le giuste alleanze, e l'apparato giuridico e istituzionale per realizzare il proprio piano. Tutto questo perché le fonti idriche sono i giacimenti petroliferi del domani, sono lo scenario del futuro, nel quale si continueranno a combattere guerre e a distruggere stati per controllarli.

E mentre a destra ci rubano anche l' acqua e si firmano trattati e progetti di legge, i nostri politici ci dicono di guardare a sinistra, perché lì ci sono i terroristi e vengono compiuti genocidi. Come deciso sul Britannia nel '92, il Governo d'Alema tra il '97 e il '99 non ha fatto altro che promulgare le leggi per i Banchieri, come quelle in difesa dell'anatocismo, delle privatizzazioni di massa, delle opere di costruzione dei grandi corridoi, mentre in Kosovo cadevano bombe all'uranio impoverito. Ora il governo Prodi sta continuando i lavori dove li avevano lasciati, ed è davvero strano che proprio in questo periodo aumentino gli attentati contro gli italiani in Iraq. Ora che occorre fare le finanziarie, riscrivere le leggi del risparmio, e dare il via alle nuove "grandi opere". Sono dei ciarlatani perché immischiati in un circolo di collusione con le lobbies bancarie, mentre noi ogni mattina andiamo ad aprire una saracinesca, mandiamo in nostri figli in guerra credendo che vadano a morire per la patria,mentre muoiono per l'Eni e per le Banche.

06 giugno 2006

Intervista a Denis Robert, l'uomo che denunciò Clearstream

...e il dominio del mondo!

Nella continua analisi dei meccanismi che reggono il governo e il crimine invisibile, la Etleboro ha contattato e intervistato il giornalista Denis Robert, fautore di una delle prime indagini sui sistemi di riciclaggio internazionali. Dopo aver messo da parte la sua carriera come giornalista di Libération, ha condotto una dettagliata inchiesta sulle pratiche illecite di uno dei più grandi organismi finanziari al mondo, Clearstream, con il suo libro Révélation$, seguito poi dal reportage, i Dissimulateurs. Viene così apertamente denunciata la pratica di dissimulazione delle banche, ossia un sistema di cancellazione delle tracce informatiche delle transazioni occulte, trasferendo così grandi somme di denaro verso conti correnti non rintracciabili con procedure convenzionali. Un servizio questo di dissimulazione, pagato dai clienti, che sono per lo più grandi multinazionali, che comporta una doppia contabilità che traccia somme colossali ma i reali beneficiari restano sconosciuti. Accanto a Clearstream poi opera una società di consulenti in informatica, per cancellare i tracciati e far "pulizia" di ogni indizio, una multinazionale la cui sede sociale, ironia della sorte, si trova a Clearwater, in Florida.


Tali "rivelazioni" hanno tuttavia sollevato forti polemiche innanzitutto dal mondo giornalistico nel tentativo di compromettere la stessa credibilità di Denis Robert, nonché dal mondo bancario, che ha moltiplicato sempre più le minacce di denuncia per diffamazione. Tuttavia il suo contributo ha sollevato comunque il problema presso il parlamento francese, che in un momento successivo ha nominato una commissione "anti-riciclaggio" , e presso le autorità giudiziarie del Lussemburgo per far luce su quanto rinvenuto nel corso dei processi e delle indagini giornalistiche. Tuttavia le indagini sono state ben presto insabbiate, e ,come lo stesso Denis Robert spiegherà nel suo libro Boite Noire, gli inquirenti lussemburghesi, sotto gli occhi del giudice di istruttoria e del sostituto procuratore, "sono stati incaricati di fabbricare una favola. Una simulazione. Il loro scopo non era di fare la luce, ma l'oscurità".
Le indagini portate avanti hanno spinto così Denis Robert ad affermare che la fortuna di Bin Laden, così come le relazioni tra la famiglia saudita e quella dei Bush, siano tutte conservate nella cassaforte di Clearstream e del Lussemburgo, paradiso fiscale e giudiziario per eccellenza.

Dopo i colpi delle pressioni, ha dovuto subire innanzitutto il silenzio da parte della stampa, i tentativi d'intimidazione mediante denunce in diversi paesi, campagne di denigramento dell'integrità psicologica di tutti coloro che hanno contribuito a redigere i libri.
La metodologia è sempre la stessa, occorre innanzitutto privare l'avversario della credibilità della sua voce, per poi azionare un meccanismo di controllo della stampa e delle autorità giudiziarie.

La Etleboro ringrazia Denis Robert per la sua disponibilità e per il suo prezioso contributo nella ricerca della verità. A lui va la nostra stima per la sua tenacia e il suo coraggio con il quale continua a lottare a testa alta dei poteri invisibili, subdoli e pericolosi.

Cosa l'ha spinta ad intraprendere un'inchiesta sul funzionamento dei meccanismi di Clearstream?
Il mio incontro con Ernest Backes, un insider che ha partecipato negli anni 70 alla fondazione di Cedel, che è un progenitore di Clearstream. Ed anche il mio
interesse per le società di vendita di titoli e di valute, e per i paradisi fiscali. Quando ero giornalista di Libération ero uno specialista di queste questioni e mi sono sempre interrogato sulla memoria dei circuiti finanziari. Quando ciò avviene, si passa una frontiera e Backes mi diede alla fine una risposta .

Può spiegarci chi è Clearstream e quali sono i meccanismi che utilizza?
Clearstream è la Banca delle Banche, ma è allo stesso tempo un notaio, che registra le transazioni, un faccendiere , perché trasmette le transazione, ed è un banchiere, infatti presta e garantisce prestiti dal 1996. Il suo ruolo è fondamentale ma ambiguo.

La magistratura ha gli strumenti per individuare questo tipo di crimine?
In un ragionamento per assurdo si, gli archivi di Clearstream contengono mille segreti e sono distrutti ogni quindici anni… In realtà no, poiché la sede è in Lussemburgo, che dà l'accesso ad un vero e proprio paradiso giudiziario per il delinquente dal colletto bianco.


Chi secondo lei controlla Clearstream?
Oggi è la Deutsche Börse Clearing di Francoforte, che ha riacquistato le quote delle altre banche azioniste in seguito allo scandalo dei miei libri. Ma non saprei dire chi ne tiene la regia in maniera occulta.

Se scoppierà lo scandalo "Oil for food", lei crede che Clearstream sarà implicata?
Implicata direttamente no, ma se si trovassero le tracce di un trasferimento nel sistema, sarebbe inevitabile…

In tutto ciò, che ruolo ha giocato la politica e quali conseguenze subiranno le istituzioni implicate?
Nessuno, la politica si disinteressa completamente del problema. Alcuni hanno provato a creare delle commissioni d'indagine, ma sono state schiacciate dagli interessi finanziari. Si consideri per esempio la Commissione Europea e Bolkenstein che hanno bloccato nel 2002 una richiesta d'indagine europarlamentare.

Le crede si cercherà di colpire anche il vaticano, colpendo indirettamente lo Ior?
Lo IOR e l'Ambrosiano sono clienti storici, quindi lascio a voi le conclusioni.

Quali conseguenze lei ha subito e ancora subisce a causa della sua inchiesta?
Molte pressioni, processi e denunce, ma riesco a reggere bene il colpo. Questa settimana uscirà un libro su tale argomento. La domination du monde .

Perché lei ha scritto un romanzo come suo ultimo libro, inventando un personaggio protagonista di tali eventi?
Perché la finzione permette anche di dire la verità, quando le denunce di diffamazione cadono...


Cosa pensa del mondo dell'informazione e del giornalismo?
Pigrizia, compromissione, panurgismo… sono le virtù meglio difese da questa classe.

Secondo lei è giusto redigere un codice etico economico e dell'informazione?
No, mi sembra inutile ma posso convincermi del contrario leggendolo.

Vuole aggiungere qualcosa?
Ho trascorso 17 giorni e 17 notti a scrivere il mio libro, ho bisogno di una vacanza… in Italia, a Siracusa.Vi ringrazio molto, con amicizia, a presto.