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29 aprile 2006

Grandi potenze crescono


Nel giorno in cui l'Aiea ha presentato il suo rapporto all'Onu per denunciare la mancata sospensione delle attività nucleari dell'Iran, Mahmud Ahmadinejad non rinuncia alle sue posizioni, e sprezzante del pericolo, riconferma la volontà di non rinunciare al nucleare e denuncia Usa e Gran Bretagna, che continuano a nascondersi dietro il Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Non si fa attendere la replica degli Stati Uniti, che nella persona del senatore dell’Arizona Mc.Cain, minaccia da Brussel gravi ritorsioni sull’Iran, rivolgendosi in particolare a Cina e Russia che, qualora dovessero ostacolare l’azione dell’Onu per il rispetto delle direttive, vedrebbero poi incrinare alcune aree della cooperazione con gli Usa. Sembra tuttavia assurdo che uno Stato quasi sull'orlo del fallimento, possa dare ordini a due superpotente ormai pronte a presiedere lo scenario geopolitica ed economico globale. Gli Stati Uniti, in virtù del fatto di essere una potenza militare indiscussa, credono, sbagliando, di esserlo anche dal punto di vista economico.
Il deficit commerciale con l’estero cresce rapidamente, con 805 miliardi di dollari circa il 7% del Pil, e va ulteriormente a ingrossare le riserve di liquidità in eccesso dei paesi esportatori, che ammontano a 2 000 miliardi di dollari, detenute per i tre quarti da Cina, Corea del Sud, Russia, India e Arabia Saudita.

È una situazione molto pericolosa, perché i rischi geopolitici di un brusco calo del dollaro sono molto elevati e sono stati messi in luce anche durante il vertice di Washington del FMI dello scorso sabato, che non ha in fatti escluso che una “caduta rovinosa” del dollaro creerebbe insostenibili rialzi dei tassi di interesse: la Banca Centrale della Svezia decide così di ridurre al 20% le riserve di dollari e aumentare al 37% le riserve in euro. Ormai è inevitabile che uno dei più gravi squilibri globali passi attraverso la svalutazione del dollaro, che andrà inoltre ad accentuare l’iperinflazione derivante dall’impennata di merci e petrolio.
I Grandi Sette raccomandano una correzione ordinata dei cambi che devono “riflettere i fondamentali economici”, rivolgendosi soprattutto alle monete asiatiche mantenute svalutate per sostenere le esportazioni. La People’s Bank of China, respingendo le insinuazioni del FMI, ha fato subito notare che se c’è una controparte che trucca il mercato quella è proprio l’America, perché infatti non è più possibile stimare la reale quotazione del dollaro dopo il pasticcio degli M3.
La Cina dunque fa la voce grossa anche con il FMI e certo non si impressionerà dinanzi alle dichiarazioni di Mc. Cain che tuona vendetta senza fare i conti di quanto è rimasto in Fort Nox, per pagare i bilioni di dollari di debito. Lascia di stucco i mercati l’ultima mossa della Banca Centrale Cinese che, dopo aver affermato la propria sovranità nel decidere sullo Yuan, alza i tassi di interesse proprio quando la FED preannuncia una probabile fine della stretta monetaria entro giugno, dando così il colpo di grazia al dollaro che viaggia sulla scia di un trend assolutamente negativo. Le borse asiatiche ormai crescono a dismisura attirando sempre più investimenti, sempre più liquidità, soprattutto dopo la deregolamentazione delle attività di brokeraggio in Cina per la comprevendita di titoli di Stato.
Quotazione $/€ dal 1 marzo al 28 Aprile

Quotazione $/¥ dal 1 marzo al 28 Aprile

Oltre a possedere riserve valutarie e Titoli del Tesoro USA, la Cina ha ormai superato il Pil di Eurolandia con 9.406 miliardi di dollari, e in meno di cinque anni raggiungerà gli Usa che dista 3 miliardi, grazie al continuo e inarrestabile cammino della bilancia commerciale. Ha inoltre posto in essere una strategia di approvvigionamento energetico spietato e machiavellico, sguinzagliando le Major petrolifere in Africa e Medio Oriente alla caccia dell’oro nero. Dispongono di molta liquidità che utilizzano per aggiudicarsi i blocchi petroliferi sovrapangandoli, offrono aiuti, infrastrutture e legami diplomatici alternativi ai Paesi occidentali, approfittando dell’isolamento internazionale a cui sono soggetti a causa di procedimenti pendenti per le crisi umanitarie. In Sudan, gli investimenti cinesi porteranno alla produzione di 650 mila barili al giorno; il Venezuela si è accordata per vendere circa 300 mila barili al giorno, consolidando un rapporto che ha un forte sapore di sodalizio politico che lascia dell’amaro in bocca all’America. Angola, Guinea, Congo, Nigeria sono il terreno ideale per la caccia, perché in questo caso non sono i soldi che fanno la differenza, ma gli armamenti, le centrali elettriche, le ferrovie e le merci.

La Russia si conferma partner cinese ormai indiscussa, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni di Gazprom, che mediante il suo “portavoce”, il Presidente Putin, fa sapere che se i governi europei continueranno a ostacolare mire espansionistiche del monopolio russo, in futuro buona parte delle forniture ora dirette all’Europa potrebbero finire sui mercati asiatici, che crescono a ritmi straordinari e offrono una assoluta disponibilità. E se la Germania chiede con cortesia il rispetto degli obblighi di fornitura presi con Berlino, il governo britannico si mette da parte senza nulla eccepire sul tentativo di scalata della Gazprom su Centrica, primo distributore di gas in Inghilterra.
Intanto in Russia non si accontenta della propria produzione e cerca di mettere le mani sul gas della ExxonMobil, dopo aver raggiunto un intesa con l’Algeria per l’export di gas.

Grandi potenze crescono, e le sovrane di un tempo si avviano al crepuscolo.
Così deboli e dipendenti anche per il cibo che mangiano, vogliono muovere guerra all’Iran, trascurando completamente che alle prime crisi e blackout energetici il caos e le contestazioni civili renderanno governabile la situazione solo con “strategica repressione e internamento” delle masse.

28 aprile 2006

Le stragi dei corridoi


La Commissione Europea dà il via libera alla realizzazione della tratta in Val di Susa della TAV, presentando la relazione di una commissione di esperti europei indipendenti, che sostanzialmente conferma la correttezza dei lavori compiuti dalla Lyon-Turin Ferroviaire.
Il comitato di esperti che ha prestato consulenza alla Commissione Europea, e redatto la relazione è composto da società private di consulenza, quali la ECORYS Nederland BV, la COWI A/S , la ECN , Ernst & Young Europe e Consultrans, ma i loro nomi non vengono citate dalla stampa o dai giornali. Il rapporto “tecnico” imperversa per circa 160 pagine sull’ottimo lavoro svolto dalle società sul controllo della salute, sulla salvaguardia ambientale e sulla gestione degli accordi con le parti sociali, che vengono invece ridicolarizzate e criminalizzate. Amministrazioni comunali che fanno ostruzione, gruppi no-global violenti, e polemiche prelettorali, sarebbero le parti sociali che si schierano contro la Tav, forse controllate “la lobbies” di cui non si conosce l’identità.

E così una commissione di esperti, che indipendenti non sono, afferma che le popolazioni di uno Stato sono controllate da Lobbies, ma intanto presta consulenza alla Commissione Europea, che non è un’istituzione sovrana ed è affiancata da altri 3000 comitati i cui componenti e le cui riunioni sono tenuti nello stretto riservo. Sarebbe interessante sapere chi siede in quelle commissioni, forse gli stessi consulenti delle società appaltatrici e finanziatrici delle grandi infrastrutture? Allora si che potremmo capire chi è davvero controllato dalle lobbies!

La regione Piemonte risponde alla relazione tecnica, e non esclude la possibilità di stralciare la Torino-Lione dalla legge obiettivo, che darebbe poi potere di giudizio del progetto definitivo alla conferenza di servizi ordinaria regionale, che, attenzione, una volta approvato il progetto, non darebbe più voce alle amministrazioni locali. In altre parole, vogliono potenziare il potere decisionale della regione e indebolire quella dei comuni, per passare, forse, ad un accentramento delle decisioni sulle opere pubbliche nelle mani dello Stato.
Il corridoio ferroviario Lisbona-Kiev non è che uno dei tanti progetti per il controllo del traffico delle merci, passando dall’acquisizione dei porti , alla costruzione di ponti e linee ferroviarie.

In ogni Stato fervono lavori per infrastrutture e trasporti, rigorosamente controllati da privati e finanziate da grandi banche d’affari, e i governi che si oppongono sono travolti da scandali e da strani eventi. L’Albania è sotto assedio da circa due mesi, senza luce né gas, per stremare le popolazioni e le imprese e ottenere così il controllo del gasdotto “Ambo” che consentirà alle società petrolifere di raggiungere, tramite i balcani, il mercato europeo. British Petroleum e Gazprom sono in concorrenza tra di loro, per cui probabilmente verranno costruiti due corridoi, il Corridoio VIII che porterà a Valona e un altro che sbucherà a Durazzo. La Romania e la Bulgaria devono entrare nell’UE dovranno prepararsi a privatizzare i porti fluviali e a garantire il passaggio di progetti come la costruzione della Tav o di Gasdotti. Poi gli attentati in Egitto, la magistratura che perde così tanto tempo con i “pesci piccoli” dimenticando i nomi degli squali, Al Zarqawi che si sveglia e lancia minacce all’occidente: a questo punto sembra una strana casualità di eventi.


In Italia invece, approfittando dell’assenza di un esecutivo , viene conclusa l’importante fusione tra la Abertis, società di infrastrutture (caselli e aeroporti) e Autostrade. Una fusione che tuttavia si atteggia a “vendita elegante”, in quanto dopo la fusione la holding di Autostrade, Schema28, che già è partecipata da Abertis, avrà una partecipazione nella nuova Auto-Abertis del 24,9%, mentre l’11,7% va alla Banca Caixa e il 12,5% alla ACS S.A., entrambe spagnole. L’azionariato di Schema28 dopo la fusione subirà delle modificazioni: il 13,3% di Abertis viene distribuito per 1/3 a Mediobanca e i 2/3 a Caixa ed ACS, per cui in virtù della partecipazione indiretta queste ultime avranno una maggioranza relativa del 26,4 . Per tale motivo forse la sede fiscale del gruppo dopo la fusione sarà la Spagna, dietro il suggerimento dello “Studio Vitali Romagnoli Piccardi”, ossia lo studio dell’ex Ministro Tremonti che già prestava consulenza ad Autostrade. I Benetton guadagneranno circa 670 milioni di euro di extra-dividendo, per un progetto di fusione di circa 45 miliardi di euro.


L’Italia dunque dopo aver privatizzato un monopolio naturale, adesso perde il controllo di una struttura così importante, restando come unica opzione la costituzione di una Autorità di controllo delle reti, perché a detta di Prodi, “contano le regole e non la proprietà”. Ma se poi le regole le fanno i cd. europeisti, e se le amministrazioni non possono far guerra alle grandi opere, quale prospettiva ha l’Italia.

Oggi è la Tav, domani sarà il Ponte sullo Stretto, e tra un po’ toccherà ad Alitalia, che ormai non ha molte chances, come non ha molte chances l’Italia, che è ormai guidata da uomini piccoli, disposti a tacere per una poltrona, o magari per la Presidenza alla Camera o alla Repubblica. Gli “Europeisti” e i “Professori” ci governano, si fanno eleggere promettendo trasparenza e dialogo nell’interesse dei cittadini, ma in realtà sono ben altri gli interessi che prevalgono, gli interessi delle Banche d’Affari che stanno così comprando i corridoi e gli snodi del traffico delle merci. Questo è il contesto in cui guardare l’intrecciarsi degli eventi, delle fusioni, delle privatizzazioni e degli atti terroristici, che non sono altro che segnali inviati ai governi e agli Stati che dovranno adeguarsi alle direttive.

24 aprile 2006

Chi è Al queda? Cosa in realtà nasconde e cosa ci nascondono davvero?


Schemi reti
Al queda viene definita “la base” . Ma cosa sappiamo in realtà della banda armata, e delle barbette? La parola Al queda può essere ricondotta alla parola 'Qeidat il-Maaloomaat' e alla parola 'Qeidat i – Taaleemaat . Entrambe rappresentano un file che era chiamato 'Qeidat ilmu'ti'aat, ossia DATA BASE. Parola che gli arabi hanno poi semplificato per farla diventare “al queda”.
Questa è una dichiarazione di Henri Brunel, colonnello dei servizi segreti francesi autore di moltissimi testi tra cui “I crimini della Nato”, confermata da vari eventi o coincidenze come l’affermazione del ministro inglese Robin Cook, dopo l’attacco in Iraq, morto poi misteriosamente d’infarto. Questi infatti affermò che quelli che oggi vengono definiti terroristi nel tempo saranno considerati “combattenti per la libertà”.

Il sistema di cui si parla è una rete informatica, di cui pochissime persone sono a conoscenza. Il primo computer, denominato collusus , viene costruito dai servizi segreti britannici, durante la seconda guerra, per ridurre i tempi di decriptaggio dei messaggi nazisti, che si dilungavano dai 15 ai 60 giorni . Il primo elaboratore aveva una capacità di calcolo di 5000 caratteri al secondo, e considerando i tempi della tecnologia moderna qualcosa ci avranno nascosto. L’ industria non tralasciò questo fenomeno, e la produzione di elaboratori viene portata dal settore militare al mercato relae, sino all’introduzione dei calcolatori all’interno dei circuiti economici e finanziari grazie alla creazione di una memoria di dati. Gli unici infatti a poter acquisire questa tecnologia erano le banche e i grandi sistemi economici, e uno di questi era proprio l’OCI e i produttori di petrolio, tra cui l’Arabia Saudita, per cui sicuramente Bin Laden aveva accesso a questo laboratorio.

In particolare è possibile individuare 3 esempi di rete informatica, rappresentabile come sistema centralizzato, decentralizzato e distributivo, schemi che possono rappresentare una struttura di comando, una rete di programmi computerizzati, scale economiche, e schemi di poteri.

Il sistema centralizzato viene comunemente utilizzato nella pianificazione dei governi nazionali, delle amministrazioni pubbliche, nonchè nel sistema monetario dell’usuraio.Il secondo sistema viene usato sopratutto nei sistemi religiosi come quello cristiano e quello ortodosso. Infine il sistema distributivo, è un sistema di eguaglianza, spesso utilizzato nel sistema delle intelligence GLADIO, nella religione islamica, e attualmente nella rete di AL Queda.

Con riferimento alla quarta figura, è possibile evidenziare come all’interno di un sistema distributivo possono esistere delle cellule dormienti, evidenziate in grigio, cellule attive, le verdi, tutte collegate tra di loro ma nessuna sa niente dell’altro. Giungere da un estremo all’altro della rete richiederebbe costose ed inutili ricerche perché quasi impossibile ricostruire il percorso di determinate informazioni. È da notare che si parla di cellule e non di elementi o gruppi, perché rappresenta un termine direttamente estrapolato dal linguaggio informatico ossia da quello dei software. Occorre capire che la rete di internet deve essere considerata una tela del così come rappresentata dalla figura 3 e non una ragnatela come tutti vogliono far credere.

Sovrapponendo un sistema distributivo ad un sistema centralizzato viene a crearsi quest’ultima immagine. Lascio al lettore l’interpretazione della situazione che viene a crearsi, considerando che è impossibile rintracciare un determinato percorso e che chi controlla in sistema può trarre ogni tipo di deduzione e stravolgere ogni cosa a proprio piacimento. Se guardate attentamente le immagini, capirete senz’ombra di dubbio, che sia la politica dei comunisti “cattivi”, che quella delle brigate rosse, di Gladio, fino ad arrivare ad Al Queda è la stessa.

Provate a mettere una cartina geografica, affiancando numeri statistici di aziende che comprano, le nascite, e quant’altro sia possibile e vi renderete conto, che il potere giudiziario è onnipotente in questa realtà.

Questi schemi sono le origini di qualcosa di sconosciuto, le masse di politici e di economisti possono arrivare a comprendere solo la punta dell’iceberg, senza mai capire che il serpente è all’ interno di un canale informativo truccato. Esiste una scienza sconosciuta alla massa detta steganografia, ossia l’arte di nascondere i messaggi che viaggiano attraverso immagini, canzoni, o qualsiasi altra forma di comunicazione . È su di essa che sono stati costruiti questo tipo di sistemi e di reti.

Non esiste procura che possa indagare, perché i nostri giudici non possiedono il nuovo linguaggio, le parole nuove, e non esistono leggi che possono condannare questa realtà. Questo spiega anche perché le piste della polizia non portano a nessuna parte, e perché i 200 pseudo terroristi non sono i terroristi di cui i nostri amministratori si vantano tanto. Stranamente tutti gli indagati hanno avuto, infatti, a che fare con queste società di cabine telefoniche internazionali, che andavano a costituire una rete di emigranti che inviava soldi alle famiglie rimaste in patria . Gli arabi e i cinesi, si organizzano con il sistema del Phone Monney, un sistema di pagamento usato sopratutto dai trafficanti. Basterebbe che un pool internazionale di magistrati cominciasse ad perquisire i server delle banche, con domande molto semplici. È veramente assurdo che un’organizzazione del genere usi strumenti così primitivi, da non essere scovati da strutture come i servizi di intelligence nazionali. In realtà questa specie di sceneggiata teatrale serve solo a lobby finanziarie, per delegittimare e arrestare i governi cdd. cattivi, per sostituirli con una banda di criminali. Infatti bisognerebbe poi capire come sia mai possibile che alla fine sono sempre le loro aziende che guadagnano da questa storia.


Mi riferisco anche agli Islamici di Bosnia, che sostengono di aver combattuto una guerra, in nome e per conto di una terra islamica accettando poi l’ usura che il loro stesso governo pratica: è un plateale tradimento del corano.

Al queda è un trucco, nasconde altro perché è una tecnica per creare e cercare un nemico che non esiste. È un modo per infangare uno Stato o delle persone mediante unaonto di determinati obiettivi, decentralizzato e distrubitivoo saranno tragica opera teatrale, dove i protagonisti sono gruppetti di persone strumentalizzati da questo sistema, piccoli uomini che credono di fare la lotta armata con un fucile per sostenere la causa della guerra santa. In realtà non è mai esistito un documento, una sede o un numero di telefono, non è mai esistito un bel niente, nulla. Se alla richiesta della resa incondizionata, Bin Laden fosse stato consegnato, l’America non avrebbe potuto bombardare e fondare l’intera sua politica estera su un discorso di lotta al terrorismo. Loro sapevano tutto, perché queste reti sono in mano alle lobby ed è questa la politica, il gioco sporco dei media, che accreditano episodi visibilmente falsi. Bin Laden ora sicuramente abita in una bella villa, non vi preoccupate, magari a Londra, e nei suoi yacht , tra una banchina e l’altra, e tra un molo e l’altro, firma e vota nei consigli di amministrazione, dove si trovano senza alcuna distinzione i cattivi e i buoni.

Le immagini di un uomo decapitato da Al queda hanno fatto il giro del mondo, e moltissimi giornali mostrarono la foto, chiamandoli Bastardi. Immagini cosi brutali che difficilmente possono essere dimenticate. In realtà quel video è falso, il famoso Nick Berg non era neanche lui ,ma chi era? Chi era questo personaggio che aveva conosciuto uno degli pseudo dirottatori degli aerei che si schiantarono nelle Torri Gemelle , a cui aveva dato anche la password della sua e-mail? Confrontare per credere.

Il vero Nick Berg è quello nella foto in alto, ovviamente non ha alcuna somiglianza con la vittima della decapitazione . Per quanto riguarda la scena d’ambientazione occorre notare che la sedia su cui è seduto, nonostante sia di uso molto comune, è sempre una sedia di plastica difficile da trovare in uno Stato come l’Iraq soggetto a ben 10 anni di embargo. Credo che sia comunque una sedia in dotazione all’esercito americano.
Guardando la foto n. 9 dei terroristi disposti l’uno accanto all’altro prima dell’esecuzione dell’ostaggio, è possibile riconoscere la corporatura dei militari americani presenti nella Foto n.7 presi nell’ordine della disposizione come indicato dai numeri. Inoltre il muro e il battiscopa della scena dell’omicidio sembra essere lo stesso della base militare americana, e la postura stessa dei terroristi è una tipica posizione di soldati occidentali.

Questo sistema può inventare qualsiasi cosa in qualsiasi momento, proprio com’è accaduto nel caso Mitrokrin, con un dossier inventato di sana pianta per accusare uomini politici.


L’informazione superficiale è di solito sempre sbagliata, organizzata, distorta e imprecisa, porta poi ad indagini e ad accuse che nessuno può verificare. Le cose che sembrano avvenire per caso sono in realtà volte a ricattare e a tenere sotto scacco politici e funzionari. Se un’ intelligence ruba un documento, oppure paga, non può utilizzarlo, e così il gioco si chiude perché sono a conoscenza degli eventi ma non sono in grado di dimostrarlo, ed è su questo che si basa uno degli elementi d’impotenza dei servizi. Le prove e i documenti che le intelligence possiedono, e su cui poi gli Stati basano guerre e interventi aerei, non saranno mai verificabili, perché derivano da manipolazioni unilaterali. Sono il frutto dello sfruttamento della sofferenza di interi popoli.

Gli archivi vengono costruiti da collaborazioni con informatori raccattati da tutte le parti, magari ingannati o da impiegati con il doppio stipendio pronti a vendersi per fare carriera come capocentro del servizio segreto.

Potete immaginare cosa significa nei paesi extracomunitari, un passaporto per l’occidente, cosa significa un visto per persone disperate. Significa umiliazione, e pericolo per la propria vita, rischiando di rimanere incastrati in una rete di corrieri di droga e di prostituzione, tutto questo sotto gli occhi dei controllori. Chiedete ad un albanese, ad un senegalese, ad marocchino, ad un africano, cosa significa permesso di soggiorno, loro risponderanno : file e documenti, soldi , speranza e vite spezzate, è questo quello che sta dietro quel foglio, dove c’è scritto che farai “la collaboratrice domestica”.

Prima di capire cos’è un kamikaze, bisogna spiegare che se delle persone sono chiuse in un ghetto, senza la possibilità di avere nulla, neanche una casa, un nome e un pezzo di carta con su scritto un nome e un cognome, cosa credete siano poi disposte a fare per salvare una famiglia. Bisogna sopravvivere, il futuro è incerto, e poi ci sono i figli, per il loro bene si è disposti a tutto, ed è allora che il Serpente del labirinto agisce trovando facile preda.

Questi sono i nuovi schiavi, criminalizzati mediante la parola “al queda” con la complicità delle tv al servizio dei banchieri. Questi poi andranno nei loro territori a privatizzare le aziende, il frutto del sudore e delle lacrime di persone comuni, dando a miseri ladri di polli una Mercedes e un telefono nuovo, una giacca e una cravatta che farà di loro dei presidenti, dei deputati , dei ministri. Insomma una “grande classe dirigente” a cui, poi, il FMI presenterà un conto da firmare, e qualora ciò non avverrà una Ong, che è lì per “il bene del paese” lo accuserà di aver truccato gli appalti. Gli ambasciatori così sono diventati agenti di commercio, rappresentando non più lo Stato ma le aziende. In tutto questo il serpente del labirinto agisce indisturbato, mordendo la buona preda. Chi compra la Telekom Serba, Albanese oppure Irakena, è sempre la stessa persona, un solo uomo che ha ben 10 telekom, ma non bastano, “vuole tutto più il 5% “. Attualmente, con la nuova economia i “baroni ladroni” sono ritornati per rubare le nostre ricchezze, con l’aiuto di moderni e sofisticati sistemi informatici di comunicazione , e ancora oggi continuano ad essere combattuti dai veri templari e dai Robin Hood. Stiamo parlando quindi di veri e propri ladroni, che armano le bande da sempre, e che dopo aver raccolto tutto l’oro del mondo, ovviamente rubandolo, vogliono spiegarci le nostre idee senza farcele capire.

Le leggi sono le vere armi del sistema. A tutti è noto che la Nato ha bombardato la Serbia per questioni umanitarie, ma in realtà era il FMI che doveva bombardare se veramente voleva fare una guerra umanitaria. Il FMI, con il suo dictat, è il vero mandante della guerra, perché imponendo alla Slovenia e alla Croazia di eliminare delle assistenze sociali, come condizione per ottenere un prestito e uscire così dal regime socialista o comunista, ha fomentato dissensi e malcontenti tra le varie regioni. È assurdo come abbiano potuto creare una guerra e stravolgere agli occhi della comunità internazionale la verità dei fatti, al solo scopo di profittare del disfacimento di una nazione, e di un popolo.

Il sistema aggredisce un mercato, e indebita il paese, come è successo in Iraq. Così mentre noi siamo occupati a guardare queste specie di crudeltà da quattro soldi, il serpente del labirinto colpisce impossessandosi della banca centrale Irakena. Sarebbe al quanto fantastico sapere chi sono i reali soci, e visto che il FMI presta soldi all’Iraq possiamo sapere a chi altri li presta?

Al queda oggi, e domani chissà che cos’altro inventeranno. Un mio personale amico ha scoperto un piccolo cip nella banconota da 20 euro, prodotto dalla HITACI.

Ci hanno tradito e ci tradiscono in ogni cosa, disinformano e controllano in maniera diretta non solo le nostre intenzioni ma anche la vita economica di uno Stato.

E così beni e prodotti viaggiano in mercati bloccati da cartelli monopolistici, che uccideranno le imprese produttrici, obbligando poi un paese a comperare, ad essere una società di consumatori. Ed il Serpente viaggia nel labirinto, mentre la televisione convince i piccoli risparmiatori ad investire in borsa perché si può guadagnare senza lavorare, e le multinazionali vendono uno stile di vita standardizzato perché si può vivere senza le tradizioni perdendo la nostra anima nel materialismo.

Ed il serpente che è nel labirinto non vuole altro che confusione tra la gente, per convincerla poi che va tutto bene, che in realtà non vi è alcuna confusione .


La nostra mente è condizionata da leggende storiche e antiche, come quelle contenute nella Bibbia e nel Vangelo, un testo quest’ultimo derivante dalla selezione di documenti a loro volta tradotti e dunque soggetti a manipolazione interpretativa. Jesus non ha mai detto che la comunità cristiana debba essere costruita su un potere gerarchico e centralizzato, e dunque che ci deve essere un papa o un cardinale, ma ha semplicemente detto che mio padre è Dio, l’unico punto di riferimento, e che tutti noi siamo fratelli e sorelle. Ma questa nostra fratellanza, la nostra stessa vita è da secoli manipolata, e oggi ci si serve di strumenti tecnologici, di studi di medicina e di psichiatria. Le ricerche sull’Aids sono ormai fossilizzate sulla considerazione che si tratti di un virus trasmissibile mediante contatti sessuali, mentre in realtà il contagio è soprattutto batteriologico e l’origine va individuata nella contaminazione nucleare che distrugge il sistema immunitario. Non esiste più un punto di riferimento dell’informazione, perché questa è in mano a entità private che fanno televisione, promuovono pubblicità commerciale e stampano libri con un evidente controllo delle masse, che dunque non saranno mai messe a parte di tutto ciò che accade realmente, né mai ascolteranno perché i veri muri e i veri ostacoli risiedono nelle coscienze di ognuno di noi, nel nostro cervello. Tutti noi cerchiamo denaro soldi e potere, e il Serpente che viaggia all’interno del labirinto sa cosa desideriamo, ci illude di poterlo ottenere , conosce i meccanismi di influenza dei subconsci, e così ci sta portando alla rovina. È qui che entra in gioco la nostra perversione del godere nel vedere la gente soffrire, perché prevale il nostro senso di egoismo.

Siamo tutti schiavizzati e manipolati da un concetto informativo. L’inganno è il trucco che circola dentro di noi. Il serpente crea questi meccanismi perché conosce la reale forma del nostro universo mentale, colpendolo con messaggi e distraendolo dalla realtà , creando una specie di zona d’ombra percepibile solo dagli occhi del subconscio e non della mente.

Quante volte siamo stati delle vittime della politica monetaria, della politica aziendale, e delle aziende monopolistiche, come Telecom e altre società di internet, che ricattano le piccole imprese per i loro servizi. L'influenza aviaria da tempo sta facendo stragi in Italia, ma non sui banchi dei supermercati, quanto piuttosto davanti gli sportelli degli istituti di credito. È un cancro che si estende in ogni aspetto della nostra vita, dicendoci cosa mangiare, chi amare, come vivere, vestendosi dell’ autorità di veri e propri pastori, di guide spirituali, mentre sono criminali che agiscono in maniera globale, cancellando tutto e riscrivendolo per un proprio tornaconto.

Dobbiamo convincerci che dobbiamo indagare in un mondo digitale e non in una realtà territoriale. Questi ladroni che si credono santoni, sanno benissimo che mai nulla potremmo capire se non combattiamo in maniera virtuale o digitale .

20 aprile 2006

Il piano di Hitler nelle mani delle Banche


La storia può essere qualcosa di profondamente diverso dalla realtà, fatti ed eventi possono nascondere verità ben più atroci, e occorre avere molto coraggio per scontrasi contro i muri del silenzio e della disinformazione. La seconda guerra mondiale conserva molti spettri e molti lati oscuri, documenti e foto occultati, archivi segreti e processi caduti nel vuoto, e forse non deve stupire che il Presidente iraniano chieda la revisione degli atti ufficiali , non gli si può dare tutti i torti.
Non tutti forse sanno, o comunque non tutti hanno la giusta importanza al fatto che, nella continua ricerca delle sue alleanze strategiche, il Furer ha incontrato anche il Gran Mufti di Gerusalemme, capo spirituale dei Palestinesi: molti dei documenti e delle registrazioni di quell’incontro furono sequestrati dagli alleati e protetti con il massimo riserbo dalle intelligence. Il Gran Mufti, Amin AL Husseini , segue infatti personalmente la guerra per conto dei nazisti in Bosnia fino al 1941 e poi si incontra in Croazia , il 25 aprile , con i cattolici nazisti Aartukovic e Budak per pianificare sterminio dei serbi. In forza di quell’accordo infatti ha sostenuto la costituzione delle SS musulmane, e di un esercito composto per la maggior parte da bosniaci-musulmani.
Il Gran Muftì Amin Al Husseini durante una rassegna di SS
Il Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al Husseini, capo spirituale dei mussulmani palestinesi,
e il leader nazista Adolf Hitler ...
... e Himmler , grande stimatore della cultura islamica


Le ideologie naziste si insinuarono dunque negli ambienti islamici che già in quell'epoca lottavano contro la costituzione di uno Stato israeliano in terra araba, aprendo scenari del tutto inaspettati ma che comunque aiutano a spiegare anche la storia dei nostri giorni. Non solo, la diffusione dei ideologie antisemite naziste nel mondo arabo, si accompagnò ad un’anomala alleanza tra mondo islamico e mondo cattolico, protraendosi poi nel tempo .
Nella guerra in Yugoslavia abbiamo ancora visto musulmani e cattolici unirsi nello sterminio dei Serbi, con il pieno appoggio del Vaticano, che non ha mancato l'occasione poi di poter mettere le mani sulle loro terre e le loro ricchezze. Il popolo dei serbi è stato cacciato dalle proprie terre in Slovenia, Croazia e Bosnia, ed è stato lentamente sterminato dai croati e dai bosniaci-musulmani, indirettamente manovrati dal FMI e dai banchieri al fine di appropriarsi di un ampio sbocco sul mediterraneo e del controllo di una terra che costituisce una porta verso l’Oriente. Più di 500 000 serbi sono stati uccisi a Jasenovac, e nessun media ne ha mai parlato , né ha messo in discussione la versione ufficiale, per cui tutte le strutture, i governi e le istituzioni che hanno taciuto lo sterminio o appoggiato i carnefici sono i veri colpevoli perché si sono macchiati del sangue di un popolo. Le stesse alleanze tra Vaticano e forze musulmane sono state da sempre celate dati gli elevati interessi in gioco.

L’olocausto degli ebrei ha così nascosto il genocidio dei serbi e palestinesi, considerando che l'esercito nazista bosno-musulmano ha deportato milioni di persone nei balcani per le quali nessun processo è stato sollevato . Gli alleati alla fine della guerra infatti hanno protetto il Mufti, e ciò gli permetterà di sfuggire al tribunale di Norimberga malgrado le domande della Yugoslavia ed il libro del cacciatore dei nazisti, di Simon Wiesenthal che lo accusa di aver partecipato allo Shoa. Il grande mufti continuerà dunque a giocare un grande ruolo nel mondo arabo .

Il piano di Hitler era molto ambizioso perché la sua intenzione non era solo sterminare gli ebrei, ma combattere le democrazie occidentali per fondare un nuovo ordine, che avesse il suo fulcro nella Grande Germania.Il pensiero di Hitler, il suo Mein Kampf, circolava come opuscolo nella cultura islamica, e oggi trova i suoi più illustri eredi nelle Banche: ciò che Hitler non è riuscito a fare, è stato invece realizzato delle Banche. Il sistema usuraio uccide i popoli, le etnie con le sue tradizioni, e le strutture che dietro di lui di nascondono attuano strategie di controllo mentale che uccide le democrazie, il pensiero e manipola le coscienze.Oggi dobbiamo almeno far capire a questi politici da quattro soldi, che non dobbiamo fare lo stesso errore commesso nella Rep Srpska, terra dei serbi di Bosnia che da sempre vivono lì mentre altri si sono lì rifugiati scappando dalla Croazia per sfuggire alle persecuzioni degli ustascia , dai musulmani e prima ancora dai tedeschi. Oggi in Croazia si festeggia cantando in tedesco la cacciata dei serbi, mentre i serbi nello stesso giorno piangono i loro morti. Questa è l ‘Europa! Questo è ciò che i nostri politici hanno fatto ai nostri popoli, servendosi di Carla del Ponte, che non è altro che una pedina nelle mani del FMI, è una criminale perché ha ucciso chi cercava di difendere il suo Paese e non l’ha tradito come invece ha fatto Ciampi.Pannella , forse perché l’ha chiamato la regina Elizabetta per fargli fare l’ennesima pagliacciata, indossa una divisa croatae con un solo gesto uccide la memoria di migliaia di serbi. Emma Bonino, invece tramite Soros, che intanto era stato cacciato dalla Bielorussia perchè condannato da un tribunale italiano perché voleva fare la stessa speculazione fatta in Italia, sosteneva la pulizia etnica del Kosovo, adducendo tante di quelle falsità, come i treni blindati e tutte le fantasie che le hanno imbeccato ricoprendola di denari.

19 aprile 2006

Il "sabotaggio" come strumento di controllo mentale


Gli assurdi eventi che ci circondano ci inducono spesso a pensare cosa mai “è diventato” l’uomo e cosa il mondo, mentre la domanda più giusta da porsi è “dove ci porterà il mondo e cosa noi diventeremo”. Siamo entrati ormai in un’epoca dai tempi difficili, in cui i problemi economici ed energetici porteranno gli individui sempre più vicini allo scontro di civiltà, in uno stato di guerra perenne e controllata.
Questa è una guerra psicologica, è il sabotage che spinge il male contro il bene, è un controllo mentale. Dall’oggi al domani ci saranno in Europa rallentamenti,tagli alle amministrazioni pubbliche, blackout di elettricità , disservizi nei voli e nei trasporti, e sopratutto potremmo assistere ad attentati di grande effetto nei centri commerciali , oppure a rapimenti e sequestri: tutto ciò che potrà scatenare la vendetta dei signori della guerra.

E ancora avremo un costante deterioramento nei sistemi di telecomunicazione, rallentamenti od ostruzioni amministrative, le perturbazioni nelle reti di trasporto, i difetti di fabbricazione industriali, licenziamenti di massa. Il sistema economico verrà paralizzato, reso parassitario e tutti i poteri agiranno per il sabotaggio. Il sabotaggio è una forma di criminalità molto ambigua, contro la quale è molto difficile lottare, e una volta diffusa sarà difficile ristabilire un clima vivibile per i popoli.

La crisi monetaria e petrolifera ben presto si faranno sentire, la situazione economica degli Stati più deboli così come degli individui sarà sempre più precaria a causa della perdita del potere d’acquisto dei propri salari e del fallimento delle imprese, ormai ridotte allo stremo. Il malcontento e il malessere sociale sconvolgeranno l’equilibrio politico già precario degli Stati, perché le folle si solleveranno in manifestazioni sempre più violente . La criminalità, i suicidi e gli atti di pura follia saranno ormai frequenti e all’ordine del giorno, e contribuiranno a creare una sensazione di caos e smarrimento.

La crisi dell’Iran ben presto troverà una soluzione, il mondo sarà presto salvato dagli eroi e tutti li acclameranno com e portatori di stabilità politica. Mahmoud Ahmadinejad sarà ricordato dalla storia come il primo presidente suicida, un vero autolesionista che nella follia più pura sta portando un paese in guerra trascinando nel baratro anche l’economia mondiale. Anche la sua follia omicida che ha armato i missili contro Israele in un momento di grave crisi, rientra paradossalmente nel quadro della guerra perenne, del sabotaggio ad oltranza. Credete che sia infatti frutto del caso che gli Stati Uniti abbiano appoggiato negli anni precedenti il suo governo, pur conoscendo la sua indole fanatica e fondamentalista? Intenzionalmente è stato posto alla guida di un paese così importante, sia per le risorse petrolifere che per la sua posizione geografica, altamente strategica perché porta verso l’Oriente.
Oggi noi siamo in una situazione in cui le forze del male vogliono estrapolare la nostra credenza per rubarci la nostra identità. I media finanziati dai privati, che si spacciano per un’istituzione, attuano un controllo mentale, inviando migliaia di messaggi subliminali, che vanno a corrompere il nostro spirito e mettono in discussione le nostre tradizioni più profonde, perchè noi tutti ci basiamo sul concetto cd. Matrix, ossia di catalogazione dei dati. Mentre noi guarderemo tutte queste assurdità, il pensiero le condurrà ad ambienti islamici, ma in realtà è un controllo mentale, dietro il quale si nasconde il processo di decristianesimo. Il loro obbiettivo è togliere la nostra fede interna, per gettarla poi nel materialismo. Quando parliamo di ricerca mentale è doveroso capire che stiamo parlando di un campo completamente nelle mani delle strutture private, come la Vodafone o National Geografic, che hanno un quadro molto chiaro di quello che qui stiamo dipingendo. Cercate di vedere dove sono le nostre tradizioni, cercate ritrovare e cercare continuamente le vostre origini per non perdervi nel materialismo.

Alla base del controllo dei poteri non vi è un gruppo di persone, ma di intelligenze artificiali, programmi che elaborano dati ed informazioni, calcolatori non convenzionali. La truffa così com’è strutturata non può essere gestita da un gruppo di persone ma da programmi: le grandi società che raccolgono e trattano dati nascondono dei processi lavorativi. È assurdo e molto grave che un Paese utilizzi per i data base della polizia di Stato i software della LOTUS e della IBM, e gli stessi programmi sono usati da tutte compagnie telefoniche, dalle Banche e dalle intelligence. Non esiste oggi un elaboratore che sia in grado di compattare e gestire la disinformazione, e non avendo questa tecnologia noi non potremo mai capire in tempo cosa stia succedendo perchè la tecnologia che abbiamo è obsoleta.
Vengono emanate leggi per la “protezione dei dati personali” delle imprese alquanto strane, perché oltre ad essere inutili rimettono la sicurezza delle informazioni di un’impresa alle società di consulenza e di ricerca dati. Gli uffici di statistica, come l’Instat, sono le società più finanziate, e i loro calcolatori elaborano dati demografici, di produzione, di consumo, dati personali. Se per esempio tramite gli elaboratori si è in grado di sapere quanto un Paese consuma di una determinata materia prima, è possibile poi giocare su tale informazione con le politiche sui dazi, sulle quote di importazione, sulle regole del commercio al fine di indebitare e sottomettere un popolo. Uno Stato indebitato è una facile preda dei suoi Creditori più potenti, che possono così rastrellare le sue ricchezze in maniera lenta e invisibile. Le direttive CE sono ideate e scritte dai comitati d’esperti che affiancano segretamente la Commissione Europea e nei quali siedono i consulenti delle multinazionali, gli stessi gruppi che poi profitteranno dalle leggi che saranno emanate.

15 aprile 2006

Bush stampa tonnellate di carta straccia


La Casa Bianca ha ordinato segretamente alla Federal Reserve di stampare due bilioni di dollari e di metterli immediatamente in circolazione, per inondare il mercato statunitense e l’economia mondiale. Ecco che quanto coraggiosamente denunciato e dimostrato con valide argomentazioni da Etleboro in queste ultime tre settimane, stia davvero accadendo. Abbiamo analizzato e monitorato i mercati borsistici di questo mese di “marzo” giungendo a delle conclusioni che il tempo e la forza degli eventi stanno confermando.
La Federal Reserve lo scorso 20 marzo ha annunciato che non avrebbe più pubblicato i dati della “M3”, ossia dell'ammontare della moneta stampata dal governo e messa in circolazione. In questo modo, tuttavia, non c'è alcun modo di sapere, per il pubblico, per gli investitori e i possessori di Titoli del Tesoro, quanta valuta esiste, né alcun modo per conoscere quanto un "dollaro" veramente valga. Questo probabilmente spiega perché il Segretario del Tesoro si dimise mesi fa e fu sostituito da un collaboratore di Bush , e perché lo stesso Greenspan si è dimesso molte settimane fa dalla carica di Governatore, appunto per non affondare con la sua nave. Anche il dibattito dell'Amnistia dell'Immigrazione ha lo scopo di deviare intenzionalmente l’attenzione dal grande evento della svalutazione degli Stati Uniti. Accanto alla mancata pubblicazione degli M3, Bernanke il 28 marzo ha annunciato un aumento dei tassi di interesse sui Titoli del Tesoro, con una variazione più marcata sui titoli di breve scadenza rispetto ai titoli pluriennali, cosa di per sé anomala in un’economia sana.Una scelta questa assai discutibile in un momento in cui il rischio di recessione è molto elevato e il debito pubblico è giusto al limite sostenibile, stando al rapporto della stessa FED risalente al 23 marzo: aumentando il costo dell’indebitamento, degli investimenti e del consumo, e deprimendo il mercato azionario, non si fa altro che accelerare una crisi già in atto.
E infatti il motivo è ben altro, ossia quello di svalutare il dollaro per svalutare anche i debiti e per rivalutare invece la bilancia commerciale, che soffre l’aumento delle importazioni verso le economie emergenti, che grazie a questi surplus sono riuscite ad accumulare riserve sino ad 800 miliardi di dollari. Tale processo di svalutazione sfuggerà tuttavia al controllo della FED nel momento in cui i grandi detentori di riserve in dollari, ossia i paesi produttori di petrolio e i paesi in via di sviluppo, non decideranno di “diversificare” il portafoglio a favore di una moneta più forte.
Entra a questo punto in scena l’euro, che è nato appunto per diventare il nuovo punto di accumulazione degli investimenti. L’Iran ha infatti da tempo stabilito che scambierà il proprio petrolio solo a fronte di euro, spingendo così tutti i paesi a vendere i propri dollari. E questo è proprio ciò che sta accadendo: le banche centrali di Cina , Giappone, Qatar e Kuwait hanno dichiarato che immetteranno sul mercato gran parte dei titoli denominati in dollari. Sarà assolutamente impossibile per gli Stati Uniti far fronte ad una tale richiesta di solvibilità, in quanto la massa di dollari in circolare è almeno 60 volte superiore all’economia reale statunitense. Inoltre l’aumento dei tassi interesse da parte della BCE avrà l’effetto di richiamare gli investimenti degli ultimi euroscettici.
Questa è la vera guerra che si sta combattendo, e Bush non ha altra scelta che muovere guerra all’Iran per frenare il crollo del dollaro, ma nulla potrà fare per evitare il collasso dell’economia statunitense, e di quella di tutte le altre economie fortemente agganciate al dollaro e al petrolio. La bufera che si è abbattuta sull’amministrazione Bush in questi giorni ne è una prova: la crisi è inevitabile e delle scelte sono state prese.
La guerra all’Iran è stata infatti rimandata e posticipata solo per ragioni meramente tattiche, e questo temporeggiamento ha reso possibile il terrore mediatico e la creazione di un nuovo nemico da combattere: nemico dell’occidente e di Israele.
La crisi petrolifera che si produrrà, accanto alla caduta del dollaro come moneta di riferimento del sistema monetario internazionale, produrrà una iperinflazione che non ha nulla da invidiare a quella del secondo dopoguerra. Il timore del scoppio di questa enorme bolla finanziaria è ormai diffuso, tanto che il costo dell’oro, bene rifugio per eccellenza, ha raggiunto i massimi storici di questi ultimi 25 anni, così come è avvenuto nel mercato delle commodities.
Il capitalismo sta ormai crollando, il concetto di economia basato sulla mera speculazione senza alcuna base reale produttiva è destinato a tramontare, e un nuovo modo di fare economia è alle porte. Saranno le merci e i beni materiali ad essere il fulcro degli investimenti, e così anche il controllo dei traffici e dei porti sarà la nuova arma nelle mani delle lobbies. Noi non vedremo le bombe cadere ma ne sentiremo gli effetti devastanti: le economie più deboli crolleranno al primo soffio, e quelle avanzate dovranno affrontare gravi recessioni.

12 aprile 2006

Un po’ di cose sulla destra e sulla sinistra


Bernardo Provenzano, è stato arrestato in realtà tre giorni prima della data di cattura ufficiale, ossia quando il Ministro degli Interni affermò che avevano sventato un attentato islamico, complimentandosi con gli uomini delle intelligence. Quando parlò di attentato noi abbiamo subito risposto a tono, mostrandogli chi erano i mandanti, chi erano i veri criminali.
Arrestare Provenzano è stata una mossa del tutto poltica, economica e strategica e chi vuole far credere che non vale più niente, si sbaglia, e anche di molto. Un giorno un tizio molto influente e importante mi disse che i giornalisti parlano e dicono “Minchiate”, “senza le Carte e i piccioli” non conti niente.
Delle elezioni un po’ strane ci hanno consegnato un parlamento in cui Di Pietro e Rosa nel Pugno possono avere una voce in capitolo, e questo secondo loro significa governabilità? Cossiga intanto ha già fatto sapere che non vorrà essere assolutamente interpellato, perché ormai lui è troppo vecchio per questi giochini.

Questa grande partita la chiameremo "Shipping " , tanto per ricordare che qui “nessuno è fesso”.
Signori la Sinistra sta preparando il colpaccio che sfiora la più sordida immaginazione! Il signor Prodi fa parte delle stesse Lobby che si incontrarono sul Britannia, e ha in programma di creare un interporto a Malta per lo scambio delle merci. Mentre un'altra Lobby vuole il Ponte sullo Stretto di Messina, così come la realizzazione del progetto MAAS, l'interoporto di Catania che diventerà il nuovo centro per gli scambi commerciali di prodotti agro-alimentari sia verso l'Europa continentale che il Mediterraneo.
Tutto dipenderà da un’azione di grande portata, dall’esito di una guerra sotterranea: i porti americani e inglesi stanno per essere ceduti ad alcune società di Dubai , con capitali che certamente non provengono esclusivamente dai petrolieri e dai capitalisti musulmani. Il capitalismo di Dubai è la vergogna dell’Islam, e bisogna stare attenti a non voltare lo sguardo ai veri finanziatori, cioè i Banchieri Occidentali, come la Goldman Sachs che sta premendo per avere i porti inglesi, affiancati da alcuni personaggi del mondo islamico, come ad esempio Bin Laden . L’obiettivo è controllare il traffico delle merci, tra cui la rotta che partendo dalla Cina e giungerà sino all’Europa costeggiando il Suez e i porti dei balcani.

La campagna acquisti è già cominciata, anche perchè non credo che qualcuno farà il conteggio dei voti e anche se lo faranno sarà comunque una farsa. Ognuno era convinto di fregare l’altro e quindi ciascuno avrà preso provvedimenti per cautelarsi in qualche modo. Così adesso anche qualche pentito, come Fiorani, ricorderà le tangenti versate a qualche deputato di Forza Italia per sostenere Fazio e la scalata a BNL : più si faranno sentire le parole del “bene del Paese” più le indagini proseguiranno superando la stasi che si era creata.

Una nuova tangentopoli si sta avvicinando, sperando che qualche altro magistrato non si faccia prendere la mano, mentre qualche comico sta infuriando sul palco per incassare e ha bel pensando di attrezzarsi a casa con Internet, in modo che nessuno lo scopre così. Davanti alle telecamere tutti inneggiano per il Bene del Paese, e come dei bambini alla scuola elementare gridano “Ho vinto Io”, oppure “siamo compatti” per garantire la stabilità e la governabilità, ma in realtà stanno tessendo una tela per i loro sporchi affari con le lobbies più potenti.La posta in gioco è l’Asia, e si stanno avventando sull’osso da spulciare come pazzi. All’interno del mediterraneo, le 60.000 mila navi diventeranno ben 250.000 mila , e chi guadagnerà da questo business colossali? In quali porti sbarcheranno e quali società vinceranno la vera guerra?E poi tutti parlano del Bene del paese...

10 aprile 2006

Un ritorno delle energie rinnovabili?


Tornano alla ribalta i biocarburanti muovendo la loro guerra alla benzina e al diesel a cominciare dal Belgio.Il ministero federale delle Finanze belga ha infatti autorizzato la vendita dell’ olio di colza defiscalizzato delle accise se acquisito direttamente presso un produttore locale, nonché l'utilizzazione effettiva di questo olio come carburante in qualsiasi veicolo. Sarà dunque possibile fare il pieno presso ogni coltivatore dotato di una pressa e di un erogatore, ad un prezzo decisamente più conveniente rispetto ai derivati del petrolio: 70 cent contro 1,1 € per il diesel. Scelta a causa del suo carattere poco inquinante ed economico, ma anche per l’ambizione di fornirsi da un agricoltore locale, l'olio di colza può effettivamente circolare mediante alcune modifiche tecniche alle vetture. È possibile trovare i kits su Internet a 500 euros da installare autonomamente o da installatori specializzati, per un costo complessivo che oscilla tra i 1.500 e i 2.000 € .
Tuttavia, per questo tipo di carburante il mezzo di trasporto ideale resta il trasporto collettivo. Per tale motivo questo tipo carburante può avere una duplice educazione civica: sensibilizzare i cittadini all’utilizzo dei biocarburanti, diffondendo così le energie rinnovabili, e allo stesso tempo alla necessità di rimettere in questione le nostre abitudini di trasporto e di consumo.

L’olio di colza oggi in Belgio, come l’idrogeno ieri in Islanda, che sta sviluppando il progetto di convertire il trasporto pubblico e la flotta dei suoi pescherecci, al fine di rendere l’isola energeticamente indipendente rispetto ai produttori petroliferi. L’idrogeno, gas pregiato che ha come duplice qualità l’essere fonte e forma di energia , verrebbe prodotto sfruttando le altre fonti di energia rinnovabili mediante tecnologie che potrebbero di colpo abbattere costi di produzione e diffusione del “carburante”.

La riduzione dell’emissione di anidride carbonica e di biossido di carbonio potrebbe rendere maggiormente vivibili le locabilità urbane, se la nuova energia viene accolta mediante un mutamento degli stessi stili di vita.

Una crisi petrolifera potrebbe rendere i derivati petroliferi talmente onerosi da minimizzare agli occhi dei singoli consumatori questo tipo di energie. Da tempo sembra che la ricerca sia ferma, o meglio che sia congelata e non diffusa, a vantaggio di tecnologie molto più vecchie ma sicuramente ideali per mantenere le posizioni di potere acquisite. Il petrolio sarà sostituito dal gas, e quindi la Gazprom potrà essere la nostra nuova Opec. Il nucleare sta riacquistando terreno, le economie emergenti destinano infatti ingenti investimenti perché oltre ad essere un’interessante fonte di energia, è una potenziale arma di distruzione. Così Cina ed India si armano, mentre l’America è pronta a colpire le centrali iraniane con identici ordigni nucleari.
L’europa per sopravvivere ha bisogno dei biocarburanti, delle energie rinnovabili e reperibili sul mercato locale, deve cambiare i suoi stili di vita, perché non appena i signori della guerra arriveranno in Iran, così anche noi saremo colpiti dall’iperinflazione e dai tagli del gas da parte della Russia.

08 aprile 2006

Nelle parole di Moody's il vero programma elettorale


Il carosello elettorale pare che non abbia mai fine, i nostri politici sono così impegnati a litigarsi un osso bucato che dimenticano di dire agli italiani di prepararsi alla tempesta finanziaria che sta per travolgere l’economia mondiale. Mentre questi uomini piccoli ed insignificanti si perdono tra parole e promesse demagogiche, giunge dall’alto la voce del padrone per ricordare all’Italia chi comanda davvero. Le agenzie di rating hanno parlato, e anche se nessuno le ha ascoltate, tutti pagheranno ugualmente il pizzo alla Mafia Internazionale.
Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch hanno caldamente invitato il governo, qualunque sia la coalizione che lo costituirà, di mettere nel programma dei Cento Giorni la manovra correttiva per contenere il peggioramento dei conti pubblici ed evitare il declassamento. Gli analisti delle Agenzie sono convinti che l’Italia abbia ben poco tempo a disposizione per evitare il peggio, ma intanto la Goldaman Sachs ha già consigliato di disfarsi dei Bot Italiani a vantaggio di quelli tedeschi, dato che sicuramente l’Italia verrà declassata.
Cos’altro vorranno ancora? Nel 1992 hanno preteso l’IRI, hanno speculato sulla Lira e portato l’Italia in Europa. Tremonti o chi per lui deve subito preparare il mini-budget che riordini i conti, magari con una finanziaria bis che porti al rialzo delle tasse, alla cessione del patrimonio Statale, o alla privatizzazione di quel po’ che ci è rimasto, cioè l’Eni, l’acqua e l’aria, nient’altro.
Assecondare le loro richieste ha primaria importanza se si vuole allontanare il fallimento e il fantasma dell’Argentina, se si vuole salvaguardare gli interessi dei Banchieri e dei loro umili servi.
Ma chi proteggerà gli Italiani, le loro pensioni, l’occupazione e la salute?
Prodi? Ma deve far riflettere il fatto che per Barclays capital e Ceylon, banca d’affari del Crédit Agricole, un Governo Prodi potrebbe migliorare la situazione dell’Italia, e che il mercato sta scommettendo sulla vittoria del centro-sinistra. Questa massa di corrotti sono i servi più degni della Mafia internazionale, i più mansueti ascoltatori, i “compagni di merenda” ideali.
Ma chi è Prodi? Quello che rideva quando hanno fagocitato l’Iri, quello che non aveva la più pallida idea che invocando un articolo del Trattato CE l’Italia avrebbe potuto evitare il pagamento delle multe comminate per la mancata importazione di carni infette. Ci stanno portando alla rovina, e dopo la vendita della nazione con un leggero sconto, siamo ormai alla fase della liquidazione.
D’Alema? D’Alema che vanta di essere socialista ha bombardato la Jugoslavia assecondando i piani del FMI e della Nato per saccheggiare e avvelenare con l’uranio impoverito i popoli balcanici, per fomentare i conflitti tra le etnie e per uccidere infine il Presidente Milosevic.
Una crisi finanziaria che non ha nulla da invidiare a quella del secondo dopoguerra sta per abbattersi sull’economia globale, e i nostri politici si perdono in chiacchiere e perdite di stile da bar di periferia. La manovra della FED, in concomitanza del rialzo del prezzo del petrolio e delle commodities, ha azionato un processo di sconvolgimento totale del mercato borsistico. I fondi di investimento stanno spostando grosse quantità di denaro verso investimenti “rifugio”, molti Stati denunciano la fuga dei capitali, perché indebitati e già bersaglio delle sentenze delle Agenzie di rating, altri invece diversificano il loro portafoglio titoli. Nel frattempo i Banchieri europei fanno i test di simulazione per valutare la reattività del sistema bancario dinanzi ad un grave shock esogeno, come ad esempio una crisi di liquidità, o uno shock petrolifero tale da causare un generale rallentamento dell’economia mondiale.
Spero che le autorità monetarie italiane abbiano ben monitorato l’evoluzione degli eventi e abbiano preso anch’esso le dovute precauzioni, come ad esempio diversificare il portafoglio. Nell’ipotesi catastrofica che le agenzie di rating mettano in discussione la solvibilità dell’Italia, con che cosa potremo mai garantire il rimborso dei Bot? Con i dollari?

In questa vigilia elettorale ci asteniamo dal dare messaggi propagandistici, vorremmo semplicemente invitare tutti a riflettere sullo scenario che si è creato e su quello che si creerà, a prescindere dal personaggio che sarà al governo a firmare cambiali e Bot sulla testa degli italiani.

07 aprile 2006

La rimonta dell'Euro decreta la fine del Dollaro


Il mercato valutario segna in questi giorni una svolta storica, gli eventi stanno subendo un’improvvisa accelerazione e presto molte cose cambieranno. È questa l’ulteriore conferma che le nostre previsioni sono giuste ed empiricamente fondate, frutto di un’attività di monitoraggio di circa un anno e che adesso ha decisivi riscontri.
Mister Euro ha toccato quotazioni mai raggiunte prima verso lo Yen, spingendosi fino a 144 yen, e verso il dollaro ormai sulla strada di una pericolosa svalutazione. Da un lato premono le prospettive di ulteriori rialzi da parte della FED , e dall’altro l’annuncio di innumerevoli e importantissime Banche Centrali di voler “diversificare” le proprie riserve valutarie. Molte cose stanno cambiando nel mercato Statunitense, la stretta monetaria della FED e il fantasma della recessione deprime gli indici delle proiezioni degli ordini industriali e di percezione dell’economia : i capitali cominciano a essere distratti verso altre mete. Ma la forza più eclatante e pericolosa che spinge l’Euro sempre più in alto è l’annuncio da parte della Banca Centrale di Cina, Kuwait e Qatar della decisione di acquistare quantità crescenti di euro, in nome della “diversificazione valutaria”. E in tutto questo è sempre Pechino la vera protagonista, che spudoratamente dice che rallenterà o interromperà addirittura l’acquisto di bond americani, senza escludere la possibilità di piazzare sul mercato una parte consistente della valuta che detiene in portafoglio. Il Qatar annuncia che stravolgerà anch’essa le scorte di moneta, fino a raggiungere un bel 40% di riserve in euro. Se questi sono i presupposti, non deve stupire che Tichet non abbia alzato i tassi di interesse, e si sia semplicemente riservato il diritto di farlo a Giugno: il rialzo arriverà solo per dare il colpo di grazia, per richiamare a sé gli ultimi ritardatari o gli “euroscettici”, cioè arriverà quando anche solo un leggero aumento del tasso UE sarà in grado di spostare bilioni di euro.
Quotazione Euro/Dollar


Si tratta di un evento storico, e l’effetto domino che trascinerà con sé le altre economie emergenti sarà assolutamente distruttivo per il dollaro, per l’america, per l’economia mondiale destinata così all’iperinflazione. E intanto il Giappone chiede e sta facendo di tutto per costruire la sua area di libero scambio in Asia, che coinvolga Cina , India , Australia e Nuova Zelanda nel tentativo di creare un blocco asiatico che si opponga con prepotenza all’OCSE, ma soprattutto all’America.

Stesso registro e stesso tono hanno le parole dei Banchieri e degli economisti che lo scorso mercoledì si sono riuniti a Belo Horizonte: lo sviluppo e la crescita del continente latino potrebbe essere messa in discussione dal cambiamento prossimo delle condizioni economiche internazionali.
Il Sudamerica rischia infatti di ricadere nell’oblio del Fondo monetario internazionale, se non comincerà anch’essa a diversificare. I Banchieri lamentano una sovrabbondanza di dollari a dir poco patologica, causata dal surplus commerciale generato dal forte rialzo dei prezzi di commodities e petrolio. Il Venezuela si sente forte, perché il petrolio è giunto ai 68$ e può permettersi di dire no alla Exxon e alla Total, stracciando i contratti “buy back”, quelli che davano il diritto ai produttori petroliferi ad una fetta gratis di petrolio per il fatto di aver costruito l’impianto di estrazione. Chavez vuole solo i capitali cinesi ora, ma deve stare attento, perchè il FMI sta già soffiando sul suo collo.

Non bisogna poi dimenticare che il prezzo del nobile metallo ha superato per la prima volta negli ultimi 215 anni i 600$/oz sui mercati americani e i 596,95$ a Londra. La corsa al lingotto, che sta portando i grandi fondi di investimento e gli speculatori a disinvestire dai Bond Usa, ha trovato spinta anche nei prezzi del greggio ormai sopra i 68$ al barile, senza poi considerare che il flusso di denaro riversato sulle commodities non sembra conoscere sosta. Gli analisti prevedono infatti il denaro investito sui fondi legati a commodities aumenterà quest'anno del 38%, per 140 miliardi di dollari. Provate ora ad immaginare la mole di questa massa monetaria in movimento? Come farà l’America a convincere i suoi investitori a non cedere dollari? Altri rialzi, altre guerre...

05 aprile 2006

Moneta ed energia i motori della guerra


In questo periodo di grave crisi internazionale è il mercato dell’energia a fare da regista e da motore delle grandi alleanze politico-militare. Il procacciamento di risorse sta diventando isterico e frenetico, la corsa per accaparrarsi le energie scarse è cominciata, con una guerra silenziosa e invisibile che non ha ancora mietuto vittime ma già fa sentire le dure conseguenze.
La Cina darà il suo consenso all’attacco in Iran allo scadere dell’ultimatum nel prossimo mese, perché la comunità internazionale ha acconsentito all’acquisto di uranio arricchito dall’Australia, e questo Teheran lo sa benissimo, tant’è che mostra al mondo le sue esercitazioni missilistiche.
La Russia dal suo canto metterà le mani sul gasdotto in Albania per entrare da monopolista nel Mediterraneo, e con la sua Gazprom sta per istituire una sorta di cartello-ombra, di “Opec blu” che prima o poi sarebbe in grado di determinare i prezzi di mercato.
Le sue mire sono molto ambiziose, estendendosi sino in Cina, nel Sichuan dove è stato scoperto un enorme giacimento di gas naturale, e tra non molto darà il via al trivellamento del deposito oceanico di Shtokman, nel mare di Barents, di ben 3200 miliardi di metri cubi di gas., di cui 30 miliardi diretti al mercato statunitense. In questi giorni individuerà le sue partner, probabilmente le norvegesi Norsk Hydro e Statoil, le statunitensi ChevronTexaco e ConocoPhillips, e la Total, lasciando fuori Exxon e Shell. Così a fronte di una domanda americana di 635 miliardi di m3 e a importazioni per 125 miliardi, la Russia offrirà 47.500 miliardi di m3 di riserve di gas, il 28% del totale mondiale. Un enorme business a cui non si sottrae la Cina, che sfodererà per l’occasione una flotta di 20 metaniere cisterne per il trasporto in ogni parte del mondo del GNL, del gas liquefatto.
In Europa occidentale il più grosso progetto Gazprom resta il grande gasdotto del mar Baltico, che sarà costruito dal consorzio North European Gaz Pipeline Company, finanziato dalla cancelleria tedesca poco prima delle elezioni e gestito ora da Schroeder in persona.
Ma ormai nessuno può fermarla più: può decidere quando e chiudere i rubinetti, a che costo riaprirli e con quale frequenza pretendere gli approviggionamenti.

E mentre i giganti petroliferi si muovono e stipulano accordi strategici, la Commissione Europea commina a destra e manca multe e sanzioni per il mancato rispetto delle norme di integrazione e di liberalizzazione del mercato dell’energia, e per la violazione del principio della libera circolazione dei capitali. Ventotto lettere contro 17 Paesi, prendendo di mira la legge francese contro le Opa straniere a imprese appartenenti a settori strategici, tra cui difesa, energia e alimentare. Sotto tiro anche la legge anti-Edf italiana, contestando la norma che limita al 2% il congelamento dei diritti di voto di una società straniera, se questa non ha avviato una procedura di privatizzazione o se vi sono condizioni di reciprocità con l’altro Stato. Così la Commissione e i comitati di esperti europei hanno giustamente deciso di sfondare le resistenze “protezionistiche” degli Stati dell’Unione per via legale, al fine di spegnere ogni tentativo di difendere le ultime risorse nazionalizzate. Poi per distrarre eventuali sospetti, la Commissione ricorda il mancato recepimento delle istruzioni sulla promozione e lo sviluppo delle energie alternative: i poteri sono subdoli e lavorano per la liberalizzazione dell’energia, rectius privatizzazione e vendita al pesce grosso.
Vittima di tale giro di vite, sarà sicuramente l’Eni, che dopo aver perso la possibilità di scalare Suez, ora ne potrebbe subire la ritorsione senza possibilità di ricorrere alla reciprocità delle possibilità di scalata nello Stato della controparte, oltre all’insinuazione della Gazprom.

Intanto il prezzo del petrolio schizza sempre più, il Brent sfiora i 68$ e si assesta sui 66,74 . I venti di guerra sussurrano che è giunto il momento il correre alle scorte. L’unico che resiste al grande assalto è Chavez, che ha annunciato la volontà di ricondurre sotto il controllo dello Stato le ingenti risorse petrolifere del Paese, 77,2 milioni di barili di riserve. La legge impone di trasferire a società controllate almeno del 60% dalla compagnia nazionale Pdvsa, e le joints venture con i capitali stranieri dovranno sborsare tasse con aliquote al 50% e versare royalties del 33,3% dell’estrazione. Tutte le compagnie capitolano, tranne ExxonMobil ed Eni, che ancora resistono.

Siamo già in guerra, è bene saperlo. Tra moneta ed energia i poteri forti stanno lottando, stringendo alleanze strategiche, trovando accordi non destabilizzanti e riversando il caos e la distruzione nel mondo, per mantenere il giusto equilibrio demografico. Siamo già in guerra e i Banchieri hanno già studiato dinamica, evoluzione e epilogo dell’intera vicenda, già sanno come rifondare l’economia e l’equilibrio mondiale. Non bisogna mai distogliere l’attenzione dall’oro, bisogna cercare l’oro e monitorarlo: 585,3$, ma sfiorando durante la giornata i 600$. Sembra davvero strano che la stampa non sia alcuna importanza a questi dati, giunti ai massimi da 25 anni, considerandoli del tutto normali, come normale è stato il comunicato della BCE della settimana scorsa che annunciava di aver venduto 57 tonnellate delle proprie riserve.


I titoli azionari traballano, le borse chiudono in passivo, e quella a subire di più il colpo è Tokyo, che nonostante il buon risultato dell’indice Tankan, indice che misura la fiducia nelle imprese, chiude per l’ennesima volta in ribasso, dopo i primi sprazzi di ottimismo, e l’annuncio di un prossimo rialzo dei tassi. La stessa BCE, giovedì alla riunione dei grandi Banchieri europei, dichiarerà se i tassi continueranno ad alzarsi nel prossimo maggio: pare che la crescita dell’inflazione preoccupi le autorità monetarie. Ovviamente in tale decisione non ha giocato alcun ruolo la politica della FED e le prossime prospettive di svalutazione del dollaro.

Siamo già in guerra e i poteri oscuri sono da tempo al lavoro.

03 aprile 2006

L'Italia come Wall Street: un fantasma che cammina


Tra gli scontri della campagna elettorale ecco che sbucano i primi dati sulla Trimestrale. Il PIL si contrae sempre più sino ad arrivare all’1,3%, mentre il debito pubblico sale al 108% e il deficit al 4,1% del Pil. Le stime del Governo parlano di un obiettivo del 3,8% raggiungendo così i limiti dettati da Bruxelles, e come un gioco al lotto, l’Italia vince l’approvazione dell’UE. Mentre il ministro Tremonti difende le sue proiezioni, c’è chi dall’altro lato denuncia un’alterazione dei dati della Ragioneria di Stato, perché secondo molti i dati reali sono ben più critici, con un debito al 109% e un deficit al 4,5% del Pil. Forse si tratta si mera dialettica elettorale, forse i dati ufficiali sono manipolati, e come sempre d’altronde, truccati per rientrare nei parametri e nel limite dell’accettazione. In ogni caso, è inutile discutere di risanamento o di riordino dei conti pubblici, se si accetta il debito pubblico pari a tutta la massa monetaria in circolazione: anche vendendo l’Italia intera non sarà mai estinto, perché può rigenerarsi nel giro di un anno. Così si azzuffano per lo scostamento di alcuni punti percentuali mentre la massa nella sua totalità viene tollerata, viene giustificata: si approvano manovre finanziarie di miliardi di euro, si privatizza e si aumentano le tasse, per fare oscillare il debito di infinitesimali punti percentuali. l'inganno dei media



Tutti i politici lo sanno, mentono e litigano tra di loro per alzare polvere negli occhi degli italiani, per far loro credere che votando l’uno o l’altro la loro vita cambierà.

Dove sta allora la resistenza, la controinformazione, dove sono i comici che vendono ai loro spettacoli i problemi dell’Italia, che vincono premi europei e vantano di fare la vera informazione.

Dove sono i magistrati e i giudici che hanno condannato senza alcun processo Presidenti e uomini di Stato, e solo perché si opponevano all’ordine “normale” delle cose sono diventati ladri e macellai. Non c’è più nessuno che parla o combatte, sono stati tutti comprati, corrotti e svenduti. Si stanno arrampicando sugli specchi per tenere in piedi questo grande spettacolo, ma bisogna riflettere sul fatto che una potenza economica come l’America si trova ora sull’orlo del fallimento, con una recessione in corso e una guerra globale da combattere se si vuole restare a galla.



L’Islanda e la Nuova Zelanda, come l’Italia, cominciano a denunciare la fuga dei capitali, il loro debito aumenta sempre più e, sulla scia dell’aumento dei tassi della Fed, anche la loro economia comincia ad essere svenduta.

A distanza di pochi mesi dalle dimissioni di Antonio Fazio, Rolf Breuer, capo del consiglio di sorveglianza di Deutsche Bank, ha annunciato ieri le sue dimissioni, dopo le polemiche sollevate sulla sua professionalità. Pare che Breuer , durante il suo mandato di direttore ufficiale esecutivo della Deutsche Bank, abbia provocato dei danni alla partecipazione azionaria di Kirch GmbH, gettando dubbi sulla solvibilità della società nel 2002, la quale infatti aveva contratto debiti per più di 700 milioni di euro ( 848 milioni di dollari ) nei confronti della Deutsche Bank. Una decisione accolta con grande soddisfazione dalla riunione straordinaria del consiglio di sorveglianza e dal mercato stesso che premia con un rialzo la quotazione della Deutsche Bank.



Wall Street e le Borse internazionali sono ormai dei fantasmi che camminano, tenuti in piedi dal proliferare dei titoli derivati, degli strumenti ibridi, di contratti di riassicurazione, pronti ad essere spazzati via al primo cedimento del mercato finanziario. Vantano l’aumento degli utili, ma dimenticano di sottolineare il fatto che gli azionisti sono pagati solo per il 40% con dividendi, mentre la parte restante con titoli buy-back, che vanno ad aumentare solo in valore delle azioni ma non la base azionaria, quindi in realtà il mercato non cresce, è pura speculazione che tiene in vita questo grande teatro. Con loro andranno giù i fondi di investimento, le imprese, e persino gli Stati che hanno fatto gran scorta di valuta vendendo tutte le loro riserve aurifere ai Banchieri.

E così mentre i grandi investitori istituzionali speculano sul dollaro, mentre le Banche comprano porti e materie prime, i nostri governi ci stanno portando verso la guerra globale.



La crisi energetica comincia gravare sulle nostre bollette, con aumenti su luce e gas del 20% circa, dovuti in parte al rincaro progressivo e inarrestabile del greggio, attestatosi ora ai 67$ al barile, e in parte alla stretta russa sull’erogazione del gas. Bisogna riportare l'attenzione sulle guerra fredda che sta colpendo l’industria energetica italiana: da un lato l’Enel rischia un’OPA da parte di Suez, e dall’altra l’Eni vedrà i capitali russi della Gazprom insinuarsi nel suo patrimonio sociale, essendo ormai costretta ad accettare dopo l’attentato al suo gasdotto in Nigeria.

Nel frattempo la Cina, accanto alla scorta di gas e petrolio dalla Russia, segna un accordo con l’Australia per ottenere l’uranio necessario ad alimentare la fiorente industria nucleare, raddoppiando drasticamente le esportazioni correnti australiane, che ammontano a 20.000 tonnellate essendo proprietaria del 40% delle scorte mondiali di Uranio. Il drastico aumento degli investimenti sul nucleare per il soddisfacimento del fabbisogno energetico decreta ormai la più totale indifferenza nei confronti delle vere energie alternative, e apre terribili scenari in una situazione geo-politica instabile e preoccupante. Conservazione delle posizioni di potere o preparazione ad una guerra totale?

Come spiegare ancora l’esponenziale diffusione dell’aviaria nell’Africa settentrionale, in Medioriente , e tra poco anche in Europa. Il Regno Unito sta progettando la predisposizione di tombe di massa come misura d’emergenza nel caso in cui l’influenza aviaria porti ad una pandemia? Secondo un rapporto riservato, pubblicato ieri dal Time, 320.000 persone in Gran Bretagna potrebbero morire a causa della pandemia aviaria, temendo che il virus H5N1 subisca una mutazione. O la pandemia, o la guerra?


La Guerra, come l'aviaria, d'altronde è sempre più vicina. L'Iran fa test missilistici nel mare del Golfo, così come l'America farà il 2 giugno il primo Test batteriologico nel deserto del Nevada, che causerà danni devastanti: l'America deve essere fermata a tutti i costi.

Dietro l’Onu si nascondono parassiti e vermi che controllano l’andamento demografico globale. Basti pensare infatti all’industria automobilistica che è ormai una vera macchina da guerra: gli incidenti stradali sono considerati un prodotto interno lordo. Ogni auto viene progettata al fine di portare alla morte una cera percentuale di persone, e nessuna legge regolamenterà mai la velocità o la sicurezza del trasporto automobilistico.

Tutti noi siamo indebitati, ogni ladro ha un problema economico, ogni omicidio ha un movente economico, ogni crimine muove da disagi finanziari. I traditori ci hanno obbligato a pensare in un certo modo, ma non è questa la realtà in cui viviamo, perché è retta dalla finzione, da messaggi subliminali, dal condizionamento dell' inconscio umano.

Etleboro è la vera resistenza perché cerca di spezzare il circolo vizioso della disinformazione, delle bugie, della corruzione, per non assecondare il crimine Invisibile dei poteri che reggono il mondo.

Pubblicheremo i nomi e spiegheremo che lentamente ci stanno conducendo verso l’autodistruzione per rispettare degli obiettivi demografici, economici, finanziari.

01 aprile 2006

Crak GM. Crollano le bugie statunitensi


La General Motors è alle corde. Di fatto fallita. Il crak, che potrebbe essere clamorosamente dichiarato ufficialmente la prossima settimana, vede crollare una delle più grosse aziende americane.
Un ulteriore sintomo del fatto che la vanagloria e la tracotanza degli Usa si stanno sgretolando. Il gigante con i piedi d’argilla sta cominciando a far vedere le grosse crepe delle sue fondamenta. E chi è a tirar fuori la notizia, con un sorriso patinato, tra un gossip e l’altro? La Cnn. Il che vuol dire che la maschera di potenza messa su dagli statunitensi sta davvero sbriciolandosi, come fango secco al sole: è il malato stesso a far vedere quali orribili piaghe gli stia procurando la lebbra che lo corrompe dall’interno. Ormai anche loro si sono resi conto della realtà e non inventano più per i tg favole in cui sono tutti felici e contenti. Certo la Cnn ha minimizzato, dicendo che il problema era che non si pagavano più gli stipendi, non ha chiaramente detto del fallimento di Gm, ma ha fatto allusione ad altri problemi.
Quali problemi? Non sono cose nate negli ultimi tempi. Per il 2005 Gm ha avuto una perdita netta di diversi miliardi di dollari. A seconda delle fonti, si arriva a cifre che oscillano tra i 6 e gli 8 milioni di dollari. Le azioni negli ultimi 12 mesi hanno perso un terzo del loro valore. Il maggior fornitore di componenti, la Delfi, è anch’essa ai piedi di Pilato. E ci sono i sindacati con i coltelli puntati alla gola di questo gigante morente. Vogliono la corresponsione degli stipendi arretrati. Soldi che i dipendenti, però, possono tranquillamente dimenticare. Perché quando muore un’azienda, i primi a restare fregati sono i poveri operai che hanno obbedito per mesi alla voce del padrone. Gli analisti di Gm dicono che tutto andrà meglio. Passate le due settimane peggiori, lunedì andrà tutto meglio. E di lunedì in lunedì, gli operai aspettano che sorga di nuovo il sole sulle loro speranze appassite d’esser pagati e di aver un futuro sicuro. E se hanno fame mangiano aria fritta. Le loro necessità quotidiane, le loro urgenze di persone reali sono dati che poco interessano ai corrotti che gestiscono i numeri dell’alta finanza. Il mercato della casa di Detroit è anch’esso in calo.
Da Gm, in un ultimo guizzo che sembra quello di un nuotatore ad un passo dall’annegamento, fanno sapere che vanno bene le vendite dei Suv. Ma basteranno i fuoristrada ibridi a salvare la General Motors, a tirarla fuori dalla tomba? Proprio no. L’ultima ciambella, l’ultima scialuppa di salvataggio per permettere a pochi fortunati di scappare (dalle stanze con i pulsanti, mica dalle catene di montaggio) con qualcosa di concreto da questo naufragio sembra essere la vendita di una società satellite di Gm, la GMAC. Resta da vedere se riusciranno a vendere questo agnello morente. Intanto i più previdenti organizzano un bel funerale in grande stile: in tanti si preparano ad indossare per la cerimonia funebre un bel pastrano, molto largo. In modo che non si vedano la ciambella ed il canotto preparati per non finire a picco dietro alla casa motoristica di Detroit, uno dei pilastri dell’economia, duramente scossa dalla sua caduta. Come dire: sei morto, ti uso come salvagente per arrivare a riva e non annegare anche io in questo mare di squali.